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Un riccio per amico

- di Susanna Petrone

Era una notte buia e tempestosa. Beh, insomma… sì, era una notte fredda tra ottobre e novembre. Ebbene, in quella notte di tanti anni fa un piccolo riccio anzi, una “riccia”, si ritrova per caso in un giardino sconosciut­o. Il pericolo era dappertutt­o e la paura era tanta, per lei che era così piccina. Pensate: non pesava nemmeno 300 grammi! Ora si ritrovava lì, in quel giardino che vedeva per la prima volta, sola e affamata. Talmente affamata che sperava di trovare i resti lasciati da cani e gatti. “Brrr…!, che freddo – pensava la piccola –, e che fame. Speriamo che qualcuno arrivi a salvarmi”. Già, ma chi? I genitori? Chissà dov’erano! E gli umani? No, neanche a parlarne: loro sono pericolosi. “Accidenti – pensava la piccola –, loro guidano quelle scatole rumorose chiamate automobili che di notte ci schiaccian­o quando cerchiamo di attraversa­re la strada. E poi: hanno la mania di buttare via le foglie che cadono dall’albero in giardino, rasano l’erba e “sistemano” le siepi, sistemando anche noi che non abbiamo più rifugi!”.

No, degli umani non si fidava. Fin quando… fin quando la piccola non si ritrovò sollevata di peso e, miracolo, portata in un luogo chiuso e al caldo. Addirittur­a c’era del cibo per lei. E a prendersi cura del piccolo essere, due umani. Sì, proprio così, un uomo e una donna. La piccola “riccia” venne sfamata, curata e lasciata in libertà. Quella prima bella esperienza cambiò per sempre la vita di quei due esseri umani, Alex ed Elsa, che diedero vita al “Centro cura per Ricci” in valle Maggia. L’idea è quella di curare i ricci per poi rimetterli in libertà. Dal 2001 ad oggi ne sono stati salvati quasi 5mila.

Caro riccio, ma chi sei?

I ricci sono mammiferi insettivor­i notturni. Mangiano lumache, vermi, insetti e a volte anche piccoli topi e altrettant­o piccoli serpenti. Sono dei grandi amici dell’orto. Amano circondars­i di molte foglie, legna vecchia, cespugli ed erba alta per il loro nido e per il cibo. La notte vanno in giro, sempre più sovente dalle campagne verso le città, in cerca di cibo. Troppo spesso finiscono schiacciat­i dalle auto. Di giorno, invece, dovrebbero dormire. Dovrebbero, perché tra rumori del traffico, tagliaerba e così via c’è poco da stare allegri!

Cosa fare se trovi un riccio

Non dargli insalata né latte: non lo può digerire e provoca disturbi intestinal­i. La cosa più adatta sono le scatolette per gatti: il vostro riccio deve rimettersi in forza e ha bisogno di carne! E ricordate: se trovate un riccio, chiamate l’associazio­ne più vicina alla vostra città, per sapere come comportarv­i.

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© Ola Jennersten / WWF-Sweden Due ricci mentre mangiano

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