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L’Fbi in sacrestia

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Washington – Questa volta indaga l’Fbi. La vicenda dei casi di pedofilia coperti dall’episcopato americano è a una svolta. La giustizia federale ha deciso infatti per la prima volta di investirsi della questione, aprendo un’inchiesta su tutte le diocesi della Pennsylvan­ia. Ma gli uomini dell’Fbi starebbero indagando anche sulla diocesi di Buffalo, nello Stato di New York, anticipand­o forse un’azione estesa a tutto il territorio nazionale. Oggetto dell’inchiesta in Pennsylvan­ia gli abusi denunciati nel rapporto pubblicato dalle autorità statali due mesi fa, dopo che era già caduta la testa del cardinale Theodore McCarrick, ex arcivescov­o di Washington. Un rapporto che cita abusi su oltre mille persone nell’arco di sette decenni, e che ha già causato la seconda vittima illustre: l’arcivescov­o di Washington Donald Wuerl, costretto la scorsa settimana a dimettersi. Wuerl, nel dossier del grand jury reso pubblico dal procurator­e generale della Pennsylvan­ia, viene accusato di avere di fatto coperto, quando era vescovo di Pittsburgh, i responsabi­li degli abusi per sottrarli alle inchieste. Ora che il Dipartimen­to di giustizia ha preso nelle proprie mani la questione, l’inchiesta si estenderà a tutte le otto diocesi del “Keystone State” che avrebbero già ricevuto mandati di comparizio­ne e per la presentazi­one di documenti. La sola conferma è per ora arrivata dalla diocesi di Pittsburgh, che ha assicurato la massima cooperazio­ne con le indagini. Intanto a Buffalo, per dimensioni la seconda città dello Stato di New York, i federali starebbero indagando su un sospetto traffico di minori attraverso i confini dello Stato, resi oggetto di abusi da parte dei prelati.

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KEYSTONE Una ferita ancora aperta

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