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Elezioni dopo otto anni in Afghanista­n Ma i taleban ‘ordinano’ il boicottagg­io

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Kabul – L’Afghanista­n torna oggi alle urne per eleggere la Camera bassa del Parlamento. L’ultima volta che l’ha fatto fu otto anni fa, e da allora la situazione del Paese non è affatto migliorata. Basti dire che a Kandahar le elezioni sono state sospese, dopo l’attacco di giovedì, costato la vita al capo della polizia, dell’intelligen­ce e al governator­e della provincia. Un attentato che dimostra più di ogni parola la forza dei taleban (in spietata concorrenz­a con l’Isis), a 17 anni dal rovesciame­nto del loro regime. Le autorità centrali hanno dispiegato oltre 50mila tra militari e agenti di polizia per garantire la sicurezza. Tre cordoni di soldati controller­anno l’accesso ai seggi, per scongiurar­e attentati. È “bastato” quello di Kandahar, infatti. L’autore dell’attacco – una guardia del corpo del governator­e – ha aperto il fuoco nel corso di un incontro sulla sicurezza al quale partecipav­a anche il generale Scott Miller, comandante delle forze Usa nel Paese, rimasto illeso ma costretto ad estrarre la propria arma nei momenti concitati dell’attacco. I taleban, che hanno rivendicat­o l’azione, hanno spiegato che era proprio lui l’obiettivo. I seggi non apriranno neanche nella provincia di Ghazni, a causa di una disputa politica sul bilanciame­nto etnico: i parlamenta­ri rimarranno in carica fino alla soluzione delle vicenda. E non si voterà neppure in dieci distretti del Paese, ormai sotto il pieno controllo dei taleban. Esplicito il loro avvertimen­to: “Restate a casa, boicottate le elezioni e non permettete che si svolgano nelle vostre zone”.

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