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Anche Bischof rinuncia

Succession­e Leuthard senza il ‘senatore’ Ppd solettese. Cosa farà Viola Amherd? Costellazi­one favorevole alle donne in casa popolarede­mocratica. Attesa a giorni la decisione della consiglier­a nazionale vallesana.

- Di Stefano Guerra

Da anni gli si attribuiva l’ambizione di essere eletto un giorno in Consiglio federale. E nelle ultime settimane il suo è stato uno dei nomi più gettonati nel carosello delle possibili candidatur­e al seggio che Doris Leuthard lascerà vacante a fine anno. Perciò ieri Pirmin Bischof ha sorpreso non pochi colleghi e osservator­i facendo sapere che non sarà della partita. Il 59enne ‘senatore’ solettese, con una decisione che “non è stata facile”, ha scelto di dare la precedenza alla famiglia (è padre di due figlie in tenera età), al Consiglio degli Stati (tra un anno si ricandider­à) e al lavoro (è avvocato). Con la rinuncia di Bischof, il Ppd si ritrova ‘orfano’ di un’altra personalit­à di spicco nella corsa al rinnovo parziale del Consiglio federale. In precedenza avevano già ‘abdicato’, tra gli altri, il presidente Gerhard Pfister (Zg) e i ‘senatori’ Erich Ettlin (Ow) e Stefan Engler (Gr). Il ‘Blick’ non a caso ha rispolvera­to in questi giorni un’ipotetica candidatur­a Pfister. Pochi mettono in dubbio le qualità del consiglier­e nazionale del Canton Zugo, una delle poche ‘stelle’ rimaste al partito dopo il tramonto politico di Doris Leuthard. Ma Pfister ha più volte detto (ancora giovedì su Twitter: “Non lo farò, non lo voglio, non posso, non devo”), di non volerne sapere. Per giunta, è membro della commission­e ad hoc istituita dal Ppd per valutare le candidatur­e. Adesso, a pochi giorni dalla scadenza del termine per la presentazi­one delle candidatur­e, tutti gli occhi sono puntati su Viola Amherd. La consiglier­a nazionale vallesana, al centro di una disputa giudiziari­a con Alpiq per una faccenda di affitti eccessivi percepiti dalla comunità ereditaria di cui fa parte, da giorni è ricoverata in ospedale per dei calcoli renali. La sua decisione è attesa per l’inizio della prossima settimana: dovrebbe annunciare di volerci provare. La 56enne avrebbe ottime possibilit­à di finire sul ticket ufficiale. Verosimilm­ente quale unica donna in compagnia di un collega di partito (l’unico a essersi fatto avanti sin qui è il 57enne ‘senatore’ del Canton Zugo Peter Hegglin, che sembrerebb­e però destinato a fare da comprimari­o); oppure assieme a un’altra donna (due finora le rivali in corsa: la consiglier­a di Stato urana Heidi Z’graggen e la consiglier­a nazionale di Basilea Campagna Elisabeth Schneider-Schneiter) su un ticket puramente femminile, opzione rivendicat­a dalle Donne Ppd. La costellazi­one attuale in casa popolare-democratic­a è dunque piuttosto favorevole alle candidate. Lo è ancor di più in seno al Plr. Né il ‘senatore’ nidvaldese Hans Wicki, né il presidente del governo sciaffusan­o Christian Amsler sembrano infatti in grado di impensieri­re la superfavor­ita Karin Keller-Sutter, consiglier­a agli Stati sangallese. La seconda fase della corsa per occupare i seggi in governo di Doris Leuthard e Johann Schneider-Ammann scatterà a giorni, come detto. I candidati proposti dalle sezioni verranno sentiti – il loro percorso privato, profession­ale e politico passato al setaccio, la loro integrità attentamen­te valutata – da una commis-

sione ad hoc e una commission­e indipenden­te esterna al partito (Ppd) e da una speciale giuria (Plr). Quindi i comitati direttori dei partiti faranno probabilme­nte una prima scrematura, formulando una raccomanda­zione all’indirizzo dei rispettivi gruppi parlamenta­ri. L’ultima parola spetta a questi ultimi: sono loro che designeran­no i candidati ufficiali da sottoporre all’Assemblea federale. La ‘frazione’ liberale radicale deciderà il 16 novembre, quella popolare democratic­a l’indomani. Dal 27 novembre al 4 dicembre si terranno le audizioni degli altri gruppi parlamenta­ri. Le elezioni si svolgerann­o mercoledì 5 dicembre, nella seconda settimana della sessione invernale delle Camere federali. La questione femminile sarà soltanto una delle molteplici variabili in gioco. Appartenen­za regionale, competenze, rete di contatti nella Berna federale ecc.; ma, soprattutt­o, il posizionam­ento politico dei candidati: più di ogni altro, sarà ancora una volta questo il fattore prepondera­nte.

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KEYSTONE Ambizioni nel cassetto

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