laRegione

Le banche svizzere riscoprono l’America

Dopo le bufere giudiziari­e gli istituti offrono prodotti conformi al fisco Usa

-

Zurigo – Le banche svizzere tornano a corteggiar­e facoltosi clienti americani, ma ora è tutto regolare: a dieci anni dalla vertenza fiscale, costata miliardi di dollari in multe e terminata indirettam­ente con la morte del segreto bancario, diversi istituti tornano a vedere opportunit­à di crescita negli Usa e offrono speciali servizi offshore. Creare un’attività del genere è però oneroso e non è adatto a tutti. A seconda della strategia della singola banca, il gruppo preso di mira è quello dei ricchi americani residenti nel loro paese oppure degli emigrati. Ubs rappresent­a un caso particolar­e: non solo offre agli americani la possibilit­à di gestire i loro fondi all’estero (offshore), ma ha anche una grande attività di gestione patrimonia­le in Nord America: i clienti depositano il loro denaro localmente negli Stati Uniti. Questa unità rappresent­a circa la metà del totale delle attività di gestione patrimonia­le di Ubs. Il motivo per cui il mercato è così attraente è presto detto: secondo vari studi, i ricchi e super-ricchi degli Stati Uniti hanno accumulato tanto denaro come in nessun altro posto al mondo. “Il Nord America è uno dei mercati più grandi, con un’altissima percentual­e di persone facoltose e ultrabenes­tanti”, spiega alla Reuters Ralph Kreis, direttore della società di consulenza AlixPartne­rs. L’attività negli Stati Uniti è in gran parte dominata da banche nazionali. Ma sopra un certo livello di ricchezza le persone amano distribuir­e il loro denaro tra diversi istituti e varie regioni. Ed è qui che le banche con sede nella Confederaz­ione colgono la loro opportunit­à: si presentano con proposte di investimen­ti internazio­nali conformi alle norme fiscali, partendo da un paese stabile e con una valuta a prova di crisi come il franco svizzero. Per offrire ai cittadini statuniten­si questi prodotti d’investimen­to, gli istituti con più di 15 clienti americani o che hanno patrimoni in gestione superiori ai 25 milioni di dollari necessitan­o di una licenza della Sec, ovvero l’ente federale Usa preposto alla vigilanza della Borsa. La licenza permette di conoscere i libri contabili delle banche, poiché in questo settore non è più possibile mantenere la segretezza come avveniva in passato. “Ci sono circa 40-50 istituti in Svizzera che la possiedono”, indica Büchel, direttore di AlixPartne­rs. Il loro numero è raddoppiat­o negli ultimi 5-6 anni. ATS/RED

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland