Ignazio Cassis: ‘L’accordo con l’Ue è una questione di volontà’
“Dialogo, serietà, apertura e una visione collaborativa e costruttiva sono elementi in cui la Camera di commercio ha sempre creduto ed è con questo spirito aperto e propositivo con cui intende affrontare il futuro per rafforzare il tessuto economico ticinese e affrontare in modo costruttivo ed effettivo i problemi posti dalle numerose e rapide trasformazioni della realtà socio-economica cantonale”, si legge in un comunicato stampa. Sull’importanza del lavoro di squadra, del dialogo e della collaborazione tra istituzioni, associazioni economiche e partner sociali, si è concentrato anche il Consigliere di Stato Christian Vitta. Il direttore del Dipartimento della finanze e dell’economia (Dfe) ha sottolineato l’importanza di intensificare questa collaborazione per consolidare delle condizioni quadro favorevoli alla crescita e all’innovazione. Christian Vitta si è inoltre soffermato su alcune delle sfide future che il Cantone Ticino dovrà affrontare: dal mercato del lavoro alla digitalizzazione, dalla fiscalità alla politica dell’innovazione, al rafforzamento delle relazioni economiche con il Nord delle Alpi. I lavori assembleari si sono conclusi con un intervento del Consigliere federale Ignazio Cassis, sollecitato su temi di attualità dal direttore della Camera di commercio Luca Albertoni. Il responsabile del Dipartimento degli affari esteri (Dfae) ha confermato la necessità dell’apertura e del dialogo costruttivo quale atout per la difesa degli interessi svizzeri sia a livello nazionale che internazionale, in un contesto spesso complesso e intricato. È stato tematizzato anche lo stato dei lavori di un possibile accordo-quadro fra la Svizzera e l’Ue, definito da Cassis come una vera e propria altalena. «Tutti i giorni c’è la percezione di poter raggiungere un accordo, ma tale accordo sfugge». Come noto, i rapporti tra Berna e Bruxelles non sono idilliaci ma Cassis è ottimista: «È solo una questione di volontà. Dire no all’accordo quadro istituzionale costa, ma anche dire sì ha un prezzo. E l’incertezza giuridica creerebbe danni maggiori per i prossimi anni». Sul piano personale, Cassis ha parlato del suo primo anno in governo, durante il quale la sua personalità latina è stata compresa dagli altri ministri.