Anche la Puricelli Sa invia all’inceneritore gli involucri non idonei
Bene accetti i bidoncini e flaconi per ammorbidenti, liscive, shampoo, saponi e simili. Da evitare invece i contenitori di olio da cucina, latte e yogurt, come pure plastiche miste per alimenti in generale, carne e affettati, nonché cestelli di plastica per frutta e verdura. Anche la ditta Puricelli di Riva San Vitale nei propri contenitori distribuiti in una trentina di comuni ticinesi che fanno capo ai suoi servizi di raccolta, invita l’utenza a non depositare la plastica indesiderata. Perché? «Perché attualmente non è riciclabile, e mi riferisco appunto a quella usata per gli alimenti», spiega alla ‘Regione’ il titolare Aron Puricelli: «O meglio, qualora si abbia la certezza che le plastiche alimentari siano state adeguatamente sciacquate prima di essere gettate nei nostri contenitori, allora talune tipologie, poche in realtà, possono essere annesse alla plastica per liscive e shampoo che inviamo agli impianti di riciclaggio da cui escono prodotti per l’industria, quali ad esempio tubi per la corrente elettrica e parti di automobili». I residui di cibo, chiarisce Aron Puricelli, «influiscono negativamente sulla qualità di questi ‘nuovi’ prodotti. E se per errore la plastica alimentare sporca finisce con quella riciclabile, ci vengono addebitate spese assai onerose. Ecco perché a nostra volta selezioniamo attentamente per garantire un’elevata qualità della plastica riciclabile: mediamente riusciamo a inviare ai riciclatori il 70% di quella che raccogliamo in Ticino». Il resto, come detto, viene spedito all’inceneritore di Giubiasco. Che è la stessa destinazione prevista dal Municipio di Bellinzona, a partire dal gennaio 2019, per la plastica alimentare mista. Bellinzona dove – ricordiamo – attualmente c’è una disparità di trattamento: solo nei quartieri di Claro e Camorino, in base ai contratti pre-aggregazione, viene raccolta la plastica di shampoo e liscive; idem nell’ecocentro dell’ex Birreria a Carasso, dove dalla primavera 2017 è possibile depositare anche quella mista alimentare che finisce all’inceneritore. Da gennaio 2019, come detto, tali disparità sparirebbero con la possibilità in tutti i quartieri di depositare la plastica ‘shampoo-lisciva’ e quella più voluminosa, ma non (più) quella alimentare mista.