La Cbr: ‘Via lo Yacht Club’
Alla società del lido serve il terreno a lago. Inoltrata un’istanza alla Pretura Il sodalizio sportivo non vuole abbandonare la sede che occupa gratuitamente, a titolo provvisorio, da quasi 10 anni. Già andato vano un tentativo di conciliazione.
Clima teso in zona lago: la Centro balneare regionale Sa desidera che lo Yacht Club Locarno se ne vada dalla superficie su cui sorge la sua sede, ma il sodalizio non ci sente. Il risultato della perdurante diatriba è una petizione, inoltrata 4 giorni fa dalla Sa del lido – tramite il suo legale Marco Garbani – alla Pretura di Locarno-Città. L’obiettivo è sancire la cessazione del contratto di comodato di cui gode lo Yacht Club, imponendo lo sgombero. Se non subitissimo, almeno, ma non oltre, la fine del 2019, visto che la Cbr ha bisogno del terreno al più tardi per l’inizio del 2020. I rapporti diretti fra le parti sono effettivi dal 2009, quando, a gennaio, lo Yacht Club era stato invitato a liberare entro fine anno la propria sede ubicata all’interno del vecchio lido di Locarno; sede per cui pagava un affitto alla Città. Per consentire la prosecuzione dell’attività, la Centro balneare regionale aveva permesso allo Yacht Club di spostarsi provvisoriamente su un altro fondo di 1’200 metri quadrati con accesso diretto al lago, a titolo gratuito e senza alcun contratto scritto. Il terreno in questione è adiacente al lido, a ridosso della sede della Canottieri. L’impegno dello Ycl era quello di attivarsi per trovare a stretto giro di posta un’alternativa valida e a lungo termine. Cosa che, secondo la Cbr, lo Yacht Club non avrebbe fatto; o almeno non in maniera abbastanza convinta. Ora i nodi vengono al pettine poiché la Cbr guarda alla futura pianificazione della zona lago e all’ipotesi – concreta di ampliare la propria offerta a favore del turismo. Ad esempio costruendo il famoso albergo di cui si parla da anni, ma anche solo sistemando la questione parcheggi: la Cbr deve provvedere a realizzarne 96 (che in parte finirebbero proprio sul sedime conteso) per ossequiare alle richieste di Cantone e Comune. Da alcuni mesi gli scambi fra Cbr e Ycl si sono intensificati: la prima aveva proposto alla seconda lo stazionamento sul sedime sino a fine 2019, a 1’000 franchi al mese; soluzione che lo Yacht Club sembrava intenzionato ad accettare, ma che poi ha rifiutato, spingendo la Cbr a “spostarsi” su prezzi più vicini al mercato: 6’000 franchi al mese a partire da giugno. Lo Yacht Club insiste dal canto suo per uno stazionamento sine die, a titolo gratuito. A nulla, se non a esacerbare gli animi, è poi servita un’udienza di conciliazione. Con la sua petizione, in buona sostanza, la Cbr chiede che il pretore imponga allo Yacht Club lo sgombero del terreno. Unica concessione: la tempistica. Non subito, ma fra 14 mesi.