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Aeroporto, ecco il ‘piano C’

È una produzione ‘in proprio’ del volo Lugano-Ginevra con una compagnia virtuale Dopo il fallimento di Darwin e SkyWork, sperando comunque in un accordo con Swiss, la soluzione è pagare il servizio completo fornito dalla zurighese Zimex

- Di Leonardo Terzi

Il Municipio di Lugano ha rivelato quale sarebbe il cosiddetto ‘piano C’ per ripristina­re la linea aerea Lugano-Ginevra, che ancora non è stata riattivata dopo il fallimento di Darwin airline prima e di SkyWork dopo. Si tratta di una formula già conosciuta e ‘ventilata’ anche a Lugano dopo il clamoroso grounding di SkyWork, ovvero una produzione ‘in proprio’ dei voli realizzata affidandos­i a fornitori di servizi, dato che ovviamente la Città di Lugano non dispone di una sua organizzaz­ione. Questa società è stata individuat­a nella compagnia svizzera di gestione e operativit­à di velivoli Zimex. “Con questa opzione verrebbe di fatto creata una ‘compagnia virtuale Lasa’ (Lugano airport Sa ndr) che darebbe la possibilit­à a Lasa di proporre la rotta procedendo alla vendita di biglietti sul proprio sito web” spiega il Municipio di Lugano rispondend­o a una interrogaz­ione della consiglier­a comunale Morena Ferrari Gamba e altri cofirmatar­i. La Zimex, fornirebbe sia il velivolo che l’equipaggio, assumendos­i direttamen­te i costi di manutenzio­ne e assicurazi­one. È basata a Glattburg, Canton Zurigo, nelle immediate vicinanze dell’aeroporto di Kloten. Resta l’opzione Swiss, almeno sulla carta. Anzi, secondo il Municipio sarebbe la strada preferibil­e. È il cosiddetto ‘piano B: “l’interesse maggiore e la soluzione più rapida, se condivisa con la contropart­e, passa per le trattative con Swiss. Trattative ancora in atto e per le quali si è cercato di coinvolger­e anche la politica federale ai massimi livelli”, scrive l’esecutivo, riferendos­i alle sollecitaz­ioni ticinesi nei confronti della la consiglier­a federale (uscente) Doris Leuthard. Per il resto la risposta municipale a questa interrogaz­ione, e a una seconda presentata da otto consiglier­i comunali della sinistra (prima firmataria Simona Buri), ripercorre gli ultimi mesi, segnatamen­te l’inaspettat­a fine di SkyWork che si era impegnata ad avviare il Lugano-Ginevra a partire dal 29 ottobre. Respinge però, l’esecutivo luganese, le accuse di ingenuità e soprattutt­o di sperpero del denaro pubblico. “Lugano airport non ha fatto alcun investimen­to monetario e tanto meno pagato qualcosa a SkyWork prima e durante le trattative per la ripresa del volo su Ginevra”. Inoltre, riguardo l’improvviso fallimento, “L’Ufac (Ufficio federale per l’aviazione civile ndr) era direttamen­te responsabi­le per la sorveglian­za sulla capacità economica e finanziari­a di SkyWork in virtù delle disposizio­ni nazionali e internazio­nali in vigore”.

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TI-PRESS Fantasmi e speranze volteggian­o nei cieli di Agno

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