Aeroporto, ecco il ‘piano C’
È una produzione ‘in proprio’ del volo Lugano-Ginevra con una compagnia virtuale Dopo il fallimento di Darwin e SkyWork, sperando comunque in un accordo con Swiss, la soluzione è pagare il servizio completo fornito dalla zurighese Zimex
Il Municipio di Lugano ha rivelato quale sarebbe il cosiddetto ‘piano C’ per ripristinare la linea aerea Lugano-Ginevra, che ancora non è stata riattivata dopo il fallimento di Darwin airline prima e di SkyWork dopo. Si tratta di una formula già conosciuta e ‘ventilata’ anche a Lugano dopo il clamoroso grounding di SkyWork, ovvero una produzione ‘in proprio’ dei voli realizzata affidandosi a fornitori di servizi, dato che ovviamente la Città di Lugano non dispone di una sua organizzazione. Questa società è stata individuata nella compagnia svizzera di gestione e operatività di velivoli Zimex. “Con questa opzione verrebbe di fatto creata una ‘compagnia virtuale Lasa’ (Lugano airport Sa ndr) che darebbe la possibilità a Lasa di proporre la rotta procedendo alla vendita di biglietti sul proprio sito web” spiega il Municipio di Lugano rispondendo a una interrogazione della consigliera comunale Morena Ferrari Gamba e altri cofirmatari. La Zimex, fornirebbe sia il velivolo che l’equipaggio, assumendosi direttamente i costi di manutenzione e assicurazione. È basata a Glattburg, Canton Zurigo, nelle immediate vicinanze dell’aeroporto di Kloten. Resta l’opzione Swiss, almeno sulla carta. Anzi, secondo il Municipio sarebbe la strada preferibile. È il cosiddetto ‘piano B: “l’interesse maggiore e la soluzione più rapida, se condivisa con la controparte, passa per le trattative con Swiss. Trattative ancora in atto e per le quali si è cercato di coinvolgere anche la politica federale ai massimi livelli”, scrive l’esecutivo, riferendosi alle sollecitazioni ticinesi nei confronti della la consigliera federale (uscente) Doris Leuthard. Per il resto la risposta municipale a questa interrogazione, e a una seconda presentata da otto consiglieri comunali della sinistra (prima firmataria Simona Buri), ripercorre gli ultimi mesi, segnatamente l’inaspettata fine di SkyWork che si era impegnata ad avviare il Lugano-Ginevra a partire dal 29 ottobre. Respinge però, l’esecutivo luganese, le accuse di ingenuità e soprattutto di sperpero del denaro pubblico. “Lugano airport non ha fatto alcun investimento monetario e tanto meno pagato qualcosa a SkyWork prima e durante le trattative per la ripresa del volo su Ginevra”. Inoltre, riguardo l’improvviso fallimento, “L’Ufac (Ufficio federale per l’aviazione civile ndr) era direttamente responsabile per la sorveglianza sulla capacità economica e finanziaria di SkyWork in virtù delle disposizioni nazionali e internazionali in vigore”.