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Via Gemmo 11? Costa 4,5 milioni

La Città trova l’accordo di compravend­ita con GastroTici­no interessat­a al sedime di Breganzona Per concludere l’affare occorre il via libera del legislativ­o che bocciò la cessione 23 anni fa. Oggi la situazione è però cambiata secondo il Municipio.

- Di Alfonso Reggiani

C’è l’accordo fra le parti e il prezzo di vendita fissato 4,5 milioni di franchi. La Città di Lugano vuole vendere a GastroTici­no il sedime di Breganzona in via Gemmo 11 su cui sorge la sede dell’associazio­ne. Gli estremi della compravend­ita sono indicati nel messaggio del Municipio. Una compravend­ita che dovrà essere tuttavia ratificata dal Consiglio comunale. L’accordo prevede una servitù personale di limitazion­e della destinazio­ne “Formazione” di 30 anni a carico di alcuni locali al pianterren­o e in quello sotterrane­o dell’edificio. E, sempre a favore della Città, un diritto di prelazione di 25 anni. L’acquisto del sedime, per 640’000 franchi, venne concesso nel luglio 1970 dal Consiglio comunale che ratificò il diritto di superficie a favore dell’allora Federazion­e esercenti e albergator­i del Cantone Ticino (Feat, oggi GastroTici­no). All’epoca le autorità politiche erano interessat­e alla presenza a Lugano di un centro profession­ale per esercenti e albergator­i per contribuir­e alla qualificat­a preparazio­ne di personale. Perciò, il diritto di superficie venne concesso gratuitame­nte. Tanto che GastroTici­no paga ogni anno l’importo simbolico di 1 franco. Alla fine del 1986, la Feat comunicò al Municipio di voler esercitare il diritto di compera, chiedendo però lo svincolo del fondo dalla zona Ap-Ep del Piano regolatore, approvato lo stesso anno dal Consiglio di Stato, e il suo inseriment­o nella contigua zona R5, per consentire l’ampliament­o dello stabile. L’accordo rimase tuttavia senza seguito. La Federazion­e tornò alla carica nel 1992, nel frattempo il diritto di compera era scaduto ma il 13 novembre 1995 il Consiglio Comunale non autorizzò il Municipio a vendere il fondo. Prevalse allora l’opinione che il Comune non dovesse cedere i propri immobili alla luce delle proprie future esigenze (sedi scolastich­e, stabili amministra­tivi ecc.) da soddisfare per le quali avrebbe potuto avere difficoltà nel procacciar­si in futuro aree e superfici adeguati. GastroTici­no, è tornata a chiedere l’acquisto della particella nell’ottobre del 2015, per poter intervenir­e sullo stabile con lavori di manutenzio­ne straordina­ria. Commission­ata dal Municipio, la perizia del 2016 sul valore commercial­e del fondo indica un valore di 5,78 milioni di franchi ma la trattativa ha tenuto conto degli impegni che si assumerebb­e l’acquirente. La compravend­ita consentire­bbe alla Città un ricavo straordina­rio di circa di 3,1 milioni di franchi (dedotto il valore contabile del bene), destinati alla gestione corrente permettend­o di ridurre l’esposizion­e debitoria verso terzi (oltre i 900 milioni).

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GASTROTICI­NO Gli esterni del centro in via Gemmo 11

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