Migranti in car sharing, assolto
L’idea era quella di condividere il viaggio dall’Italia a Francoforte (Germania), riducendo così le spese. Un’azione che, però, gli è costata un’accusa – poi caduta – di incitazione all’entrata illegale. I fatti risalgono al 10 agosto del 2017 e coinvolgono un cittadino tedesco di 58anni, comparso ieri davanti al giudice della Pretura penale Siro Quadri. L’uomo, proprio per diminuire le spese di un viaggio di ritorno dall’Italia, si era affidato all’applicazione di car sharing Bla bla car alfine di trovare uno o più compagni di viaggio. Probabilmente grazie alla rete criminale dedita al traffico di migranti, in men che non si dica 3 persone hanno chiesto di poter intraprendere il viaggio partendo da Como. Una di esse però, è emerso in aula, non aveva alcun documento e di conseguenza il cittadino tedesco non si è assunto la responsabilità di farla salire in auto. Gli altri due, invece, hanno esibito il documento che rilascia l’Italia per chi gode del particolare statuto – molto simile a una carta d’identità, che quindi può trarre in inganno un occhio poco attento –, senza tuttavia autorizzarne l’espatrio. Il 58enne, in buona fede, ha dunque accolto i due uomini e ha intrapreso con loro il viaggio, interrottosi dopo pochi chilometri a causa dell’intervento delle Guardie di confine, alla dogana con la Svizzera. Da qui, l’accusa mossa nei suoi confronti dal procuratore generale Andrea Pagani di incitazione all’entrata illegale e la proposta di pena di 40 aliquote giornaliere. La buona fede del 58enne – corroborata dal fatto che avesse chiesto i documenti ai compagni di viaggio e che avesse negato il passaggio al terzo, sprovvisto – ha però convinto il giudice, il quale lo ha assolto.