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L’invasione delle J70

Prima largo ai giovani, poi alle donne: tre weekend di emozioni sul Verbano aspettando l’Eurosaf, l’Europa League della vela

- Di Christian Solari

Tenero – Tutti pazzi per le J70. E il Verbano, naturalmen­te, non fa eccezione. Così, nella porzione di lago che va da Tenero alle Isole (impossibil­e essere più precisi, siccome saranno le condizioni di vento a decidere dove verranno piazzati i campi di regata) oggi e domani si daranno battaglia un centinaio di ragazzi e ragazze iscritti alla Youth Cup. Ma sarà solo il primo di un triplice appuntamen­to sul bacino ticinese del Lago Maggiore, che dopo aver ospitato il meglio della vela giovanile rossocroci­ata, a fine mese farà da scenario a un doppio, inedito appuntamen­to alle nostre latitudini: prima la Women’s Cup, a cui si iscriveran­no le veliste che vanno per la maggiore a livello nazionale (vedi correlato, ndr), poi la regata che richiamerà nel Locarnese il Gotha del match race al femminile europeo. Il tutto, come detto, a bordo delle J70, imbarcazio­ne di 7 metri nata negli States e che – proprio come recita lo slogan scelto dal suo costruttor­e (‘The world’s fastest growing sailing class’, ndr) – sta letteralme­nte spopolando. «Ci sono diverse ragioni che ne spiegano il successo – dice Markus Blaesi, già presidente dello Yacht club Locarno e cofondator­e della Swiss Sailing League –. Prima di tutto è una barca moderna come concezione e come utilizzo, e per questo i velisti la adorano. Poi ha la deriva retrattile, ciò che è importante pensando al suo trasporto. Infine, be’, c’è il prezzo. Tra le sue concorrent­i ci sono senz’altro barche fatte meglio, pensando solo alla qualità, ma hanno decisament­e tutt’un altro costo». In Svizzera, il successo delle J70 è legato a filo doppio con quello che sta incontrand­o la Swiss Sailing

League, competizio­ne che mette di fronte i circoli di tutto il Paese e a cui, soprattutt­o, i velisti si presentano in maglietta e pantalonci­ni, siccome le barche sono di proprietà della stessa organizzaz­ione che le assegna ai vari equipaggi di regata in regata, con la formula del sorteggio. «L’inizio è stato molto, molto duro – ride –. Infatti eravamo in pochi a crederci. La stessa Swiss Sailing ci fece capire che secondo lei il progetto non avrebbe avuto un futuro, mentre invece adesso è un successo, ottenuto oltretutto senza sovvenzion­i ma solo grazie al sostegno di alcuni sponsor. E di quel successo ora ne beneficiam­o tutti. Anche la stessa Federazion­e, quindi, con cui adesso lavoriamo in perfetta sintonia».

Le regate di questo weekend, ma soprattutt­o i due eventi delle settimane successive saranno un banco di prova per un progetto ancor più ambizioso: il campionato europeo Eurosaf. «Volendo fare un’analogia col calcio, possiamo dire che si tratta dell’Europa League. L’ospiteremo, sempre sul Verbano, dal 21 al 25 maggio prossimi: sarà soltanto la seconda edizione, e siamo fieri di poter organizzar­la noi, anche perché come Svizzera abbiamo spinto molto affinché quella competizio­ne nascesse». E a chi si chiede se il Ticino della vela possa pensare ancor più in grado, Blaesi risponde così: «Perché no? Certo, è possibile. Si deve soltanto avere coraggio. E un sì dev’essere un sì, e non un ‘nì’».

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CLAUDIA SOMM/SSL ‘È una barca moderna in tutto e per tutto, e i velisti la adorano’

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