Rinazionalizzare la Posta
Al prossimo, imminente Congresso nazionale dell’Unione sindacale svizzera, la Sezione Ticino e Moesano presenterà una proposta con la quale si chiede all’Organizzazione mantello di farsi promotrice di una iniziativa popolare costituzionale, finalizzata a riportare Posta svizzera nel solco delle responsabilità dirette della Confederazione. È vero che Posta svizzera, a differenza di quanto avvenuto in altre nazioni, continua ad essere per intero proprietà della Confederazione, ma ciò non le ha impedito di introdurre, per volontà della sua direzione e del suo Consiglio di amministrazione, razionalizzazioni molto accentuate, poco condivise dalla popolazione e dalle Autorità locali. La questione rientra nel contesto generale del servizio pubblico che nel corso degli ultimi vent’anni ha perso molto della sua funzione ridistributiva della ricchezza. Secondo una corrente di pensiero, le varie espressioni di servizio pubblico dovrebbero riappropriarsi della volontà di corrispondere agli interessi della collettività, anziché privilegiare le regole del profitto. Si tratta di un tema molto complesso che l’Unione sindacale svizzera è chiamata ad affrontare per quanto le compete, consapevole anche dell’intensificarsi del malcontento fra la popolazione. Il successo di un eventuale articolo costituzionale dipenderà molto dalla capacità di elaborarlo in modo convincente. Bisogna comunque riconoscere che la nostra democrazia diretta ha consentito in più occasioni a livello di comuni, cantoni e Confederazione di evitare peggioramenti aggressivi del servizio pubblico. Abbondio Adobati, Melide,
già segretario del Sindacato Unione Ptt