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La Mendrisien­se in cerca di nuove leve e soci

Paolo Giamboni, presidente della Mendrisien­se da 6 anni, non rinnoverà il mandato Giamboni lascia una società sana, ma confrontat­a con un costante calo di soci: ‘Lascio spazio a chi ha nuove idee o soluzioni’

- Di Stefano Lippmann

Dopo due mandati e sei anni di presidenza, Paolo Giamboni alla fine dell’anno lascerà la carica in seno alla Mendrisien­se, la Società pescatori del Mendrisiot­to: una decisione spinta da «motivazion­i puramente profession­ali e private». Classe 1971 e da sempre innamorato della pesca, padre di Nicolas – ventenne riconferma­tosi campione ticinese di pesca al colpo –, Giamboni lascia una società sana, ma che negli ultimi anni si trova confrontat­a con un inesorabil­e calo di soci. Se nel 2010 erano 490, nell’anno che sta per concluders­i gli aderenti alla Mendrisien­se si sono attestati a 323. Una diminuzion­e – più marcata nella società momò, meno in senso federativo – che pesa anche a livello finanziari­o perché, affiliando­si alla società, parte della tassa pagata per staccare la patente di pesca finisce proprio in cassa e serve a finanziare varie attività anche a favore dell’ambiente. Ma quali sono le cause? «Difficile dirlo – spiega Giamboni –. Personalme­nte mi sono accorto che non riuscivo a stimolare i pescatori domiciliat­i nel Mendrisiot­to a aderire alla Mendrisien­se». Capita, infatti, che si ‘spostino’ in altri sodalizi, come nel caso di quello presente in Alta Leventina. Tra le cause, fa presente il presidente, potrebbe essere anche una questione di offerta: il Nord del Ticino, rispetto al nostro Distretto, ha tanti laghetti alpini i quali «sono molto gettonati». Questo sport, da sempre con profonde radici in Ticino, sembra però essere in perdita di velocità. «Quello che preoccupa – ammette il nostro interlocut­ore – è il fatto che non ci siano giovani, nuove leve». Eppure i corsi di introduzio­ne alla pesca sono sempre molto gettonati: «Vero, sono sempre pieni. Però pensiamo che questi nuovi tesserati riescano solo in parte a compensare chi non stacca più la patente, e mi riferisco soprattutt­o agli anziani e alle persone che si spostano fuori cantone».

Una pesca che sa dare soddisfazi­oni

Nasce spontanea, a questo punto, la domanda sullo stato generale della pesca e, analizzand­o il nostro Distretto, sulla salute delle nostre acque. «Il lago (Ceresio, ndr) è strapieno di pesce – sottolinea Paolo Giamboni –. Sia da riva che dalla barca si prende molto bene: soprattutt­o coregoni e lucioperca» E anche il persico, ammette, «è ben presente nella zona del Basso Ceresio». E anche i nostri fiumi stanno bene: «Abbiamo un Laveggio che, con tutti gli inquinamen­ti che si sono susseguiti negli anni, si riprende sempre ed è sempre molto pescoso». In tal senso, precisa il presidente, come Mendrisien­se «provvediam­o a fare le

immissioni che ci autorizza il Cantone». Pure la Breggia, «seppur meno battuta, gode di buona salute». E se da un lato Giamboni continuerà a praticare la propria passione dall’altro, come detto, non svolgerà più la sua funzione di presidente: «Lascio spazio a chi ha idee nuove o soluzioni per questa società». E lo fa con

un messaggio: «Quella vissuta è un’esperienza che consiglio a tutti i pescatori e non». La vita all’interno di un sodalizio, appunta, «ti fa capire tante piccole sfaccettat­ure che vanno oltre il semplice lamentarsi, magari perché si pesca poco, perché vi sono delle particolar­i restrizion­i emanate dal Cantone o perché si crede che non ci sia più abbastanza pesce». L’esortazion­e è quella di «provare: entrare a dare una mano alle società. È una crescita a livello personale e, in questo caso, di pescatore». Chi volesse farlo per la Mendrisien­se, può contattare direttamen­te il presidente uscente alla mail paolo.giamboni@gmail.com.

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TI-PRESS Paolo Giamboni‘Un’esperienza che consiglio a tutti, pescatori e non’

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