La Mendrisiense in cerca di nuove leve e soci
Paolo Giamboni, presidente della Mendrisiense da 6 anni, non rinnoverà il mandato Giamboni lascia una società sana, ma confrontata con un costante calo di soci: ‘Lascio spazio a chi ha nuove idee o soluzioni’
Dopo due mandati e sei anni di presidenza, Paolo Giamboni alla fine dell’anno lascerà la carica in seno alla Mendrisiense, la Società pescatori del Mendrisiotto: una decisione spinta da «motivazioni puramente professionali e private». Classe 1971 e da sempre innamorato della pesca, padre di Nicolas – ventenne riconfermatosi campione ticinese di pesca al colpo –, Giamboni lascia una società sana, ma che negli ultimi anni si trova confrontata con un inesorabile calo di soci. Se nel 2010 erano 490, nell’anno che sta per concludersi gli aderenti alla Mendrisiense si sono attestati a 323. Una diminuzione – più marcata nella società momò, meno in senso federativo – che pesa anche a livello finanziario perché, affiliandosi alla società, parte della tassa pagata per staccare la patente di pesca finisce proprio in cassa e serve a finanziare varie attività anche a favore dell’ambiente. Ma quali sono le cause? «Difficile dirlo – spiega Giamboni –. Personalmente mi sono accorto che non riuscivo a stimolare i pescatori domiciliati nel Mendrisiotto a aderire alla Mendrisiense». Capita, infatti, che si ‘spostino’ in altri sodalizi, come nel caso di quello presente in Alta Leventina. Tra le cause, fa presente il presidente, potrebbe essere anche una questione di offerta: il Nord del Ticino, rispetto al nostro Distretto, ha tanti laghetti alpini i quali «sono molto gettonati». Questo sport, da sempre con profonde radici in Ticino, sembra però essere in perdita di velocità. «Quello che preoccupa – ammette il nostro interlocutore – è il fatto che non ci siano giovani, nuove leve». Eppure i corsi di introduzione alla pesca sono sempre molto gettonati: «Vero, sono sempre pieni. Però pensiamo che questi nuovi tesserati riescano solo in parte a compensare chi non stacca più la patente, e mi riferisco soprattutto agli anziani e alle persone che si spostano fuori cantone».
Una pesca che sa dare soddisfazioni
Nasce spontanea, a questo punto, la domanda sullo stato generale della pesca e, analizzando il nostro Distretto, sulla salute delle nostre acque. «Il lago (Ceresio, ndr) è strapieno di pesce – sottolinea Paolo Giamboni –. Sia da riva che dalla barca si prende molto bene: soprattutto coregoni e lucioperca» E anche il persico, ammette, «è ben presente nella zona del Basso Ceresio». E anche i nostri fiumi stanno bene: «Abbiamo un Laveggio che, con tutti gli inquinamenti che si sono susseguiti negli anni, si riprende sempre ed è sempre molto pescoso». In tal senso, precisa il presidente, come Mendrisiense «provvediamo a fare le
immissioni che ci autorizza il Cantone». Pure la Breggia, «seppur meno battuta, gode di buona salute». E se da un lato Giamboni continuerà a praticare la propria passione dall’altro, come detto, non svolgerà più la sua funzione di presidente: «Lascio spazio a chi ha idee nuove o soluzioni per questa società». E lo fa con
un messaggio: «Quella vissuta è un’esperienza che consiglio a tutti i pescatori e non». La vita all’interno di un sodalizio, appunta, «ti fa capire tante piccole sfaccettature che vanno oltre il semplice lamentarsi, magari perché si pesca poco, perché vi sono delle particolari restrizioni emanate dal Cantone o perché si crede che non ci sia più abbastanza pesce». L’esortazione è quella di «provare: entrare a dare una mano alle società. È una crescita a livello personale e, in questo caso, di pescatore». Chi volesse farlo per la Mendrisiense, può contattare direttamente il presidente uscente alla mail paolo.giamboni@gmail.com.