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‘Tassa sui posteggi da abolire’

Iniziativa parlamenta­re di Ferrari e Pinoja: ‘Causa ai ticinesi ulteriori rincari’

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Il balzello è fermo al Tf, che deve ancora pronunciar­si sui ricorsi. Ma intanto i democentri­sti chiedono l’abolizione della tassa di collegamen­to. Con un’iniziativa parlamenta­re.

Il dossier è a tutt’oggi pendente a Losanna, al Tribunale federale, dove è approdato in seguito ad alcuni ricorsi. È la tassa di collegamen­to, approvata nel dicembre 2015 dal Gran Consiglio e poi, seppur di misura, dai ticinesi nella votazione popolare del 5 giugno 2016. Il balzello è ‘congelato’ in attesa della decisione dei giudici di Mon Repos, che ai ricorsi hanno concesso l’effetto sospensivo. Nel frattempo, però, l’Udc chiede di abolire la tassa, “prima che rincari eccessivam­ente la vita dei ticinesi”. La richiesta è contenuta in un’iniziativa generica presentata dai granconsig­lieri Cleto Ferrari e Gabriele Pinoja. Che ieri l’hanno divulgata. “Con l’approvazio­ne della tassa di collegamen­to – sottolinea­no Ferrari e Pinoja – il costo generale di tutti i tipi di posteggi è in crescita e questa dinamica va fermata al più presto in quanto erode ulteriorme­nte il potere d’acquisto dei ticinesi”. I due deputati ritengono l’abolizione del balzello “un atto dovuto”. Un atto dovuto “in un momento di incertezze e difficoltà economiche” per i cittadini. E sarebbe dovuto “anche per il fatto che di recente la Commission­e della gestione” del Gran Consiglio “ha trovato finanziame­nti sostitutiv­i a questa tassa”. Interpella­to dalla ‘Regione’, l’avvocato Gianluca Padlina, rappresent­ante legale di diversi ricorrenti al Tribunale federale contro il balzello, osserva: «Una cosa è chiara, la legge è sospesa in attesa della sentenza del Tf. Tuttavia la stragrande maggioranz­a delle aziende ha di fatto cominciato a prelevare questa tassa per i posteggi dei propri dipendenti. Gli effetti benefici sul traffico? Praticamen­te nulli». Secondo gli iniziativi­sti, l’intento di diminuire il traffico veicolare pendolare sulla rete stradale ticinese “è lodevole ma va riorientat­o”. Nel cantone, rilevano, “la presenza di abitazioni diffuse comporta anche un’esigenza di mobilità privata per lavoro”. Gli insediamen­ti “sono caratteriz­zati dalla presenza di abitazioni e centri aziendali diffusi su tutto il territorio: questa edificazio­ne sparpaglia­ta e disordinat­a avallata in passato dal Cantone è una delle cause di un numero elevato di auto e dell’elevato costo della mobilità pubblica”. Di questi e altri aspetti, la tassa, sostengono, non terrebbe conto.

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TI-PRESS ‘Balzello sui posteggi da abolire’

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