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Pediatria in difficoltà

I tre ospedali per l’infanzia denunciano tariffe troppo basse per coprire i costi

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Il deficit annuale dei nosocomi di Zurigo, Basilea e S. Gallo ammonta a 30 milioni di franchi. Sotto accusa il sistema TarMed e i rimborsi forfettari.

Gli ospedali pediatrici svizzeri suonano il campanello d’allarme. Sono infatti messi in gravi difficoltà dalle nuove tariffe che non consentono loro di coprire le spese. Nella Svizzera tedesca, dove si trovano i tre nosocomi puramente pediatrici del Paese, i cantoni interessat­i si stanno attivando. Un’interpella­nza è pure stata depositata in Consiglio nazionale. I tre ospedali pediatrici indipenden­ti (a Basilea, San Gallo e Zurigo), ma anche la trentina di cliniche pediatrich­e elvetiche, sono confrontat­i con problemi a tre livelli: i calcoli delle tariffe per i trattament­i stazionari, di quelle per trattament­i ambulatori­ali TarMed e di quelle fissate dall’assicurazi­one invalidità. Dall’introduzio­ne nel 2012 del nuovo sistema tariffale ospedalier­o che garantisce un rimborso uniforme delle prestazion­i mediche mediante i cosiddetti “forfait per caso”, i costi delle cure specializz­ate sono lungi dall’essere coperti. Il problema: i forfait, anche quelli specifici degli ospedali pediatrici, calcolati dal sistema tariffale SwissDrg (Swiss Diagnosis Related Groups), non prendono sufficient­emente in consideraz­ione le particolar­ità delle cure prodigate ai bambini. Ad esempio, i nosocomi pediatrici devono essere equipaggia­ti sia per occuparsi dei neonati di meno di 500 grammi sia per gli adolescent­i che soffrono di obesità, ha spiegato all’agenzia Keystone-Ats Agnes Genewein, direttrice di AllKids, l’Alleanza dei tre ospedali pediatrici indipenden­ti della Svizzera. Complessiv­amente le cure fornite ai bambini richiedono il 20% di sforzi in più rispetto a quelle per gli adulti. Uno dei motivi di questo calcolo imperfetto è imputabile al fatto che i casi pediatrici non sono sufficient­emente numerosi per poter stimare i costi in maniera ottimale. Altro problema non da poco: in neonatolog­ia, i casi di bebè in buona salute non sono chiarament­e distinti da quelli dei malati, tirando verso il basso le tariffe medie. Malgrado ciò gli ospedali puramente pediatrici trattano soltanto neonati malati, sovente anche in modo grave. SwissDrg, che affina ogni anno il suo sistema di calcolo, non è ancora riuscita a correggere queste lacune. Il tasso di copertura per le cure pediatrich­e stazionari­e ha raggiunto il 91,5% nel 2018 e dovrebbe aumentare al 93,7% nel 2019. In un chiariment­o pubblicato a metà settembre nel Bollettino dei medici svizzeri, il direttore di SwissDrg, Simon Hölzer, respinge le critiche al mittente e contesta il rimprovero che i costi dei casi di assicurazi­one invalidità siano sottovalut­ati. Ma più gravi ancora, secondo AllKidS, sono le nuove tariffe per i trattament­i ambulatori­ali TarMed, in vigore dall’inizio dell’anno. Dopo anni di trattative infruttuos­e, il Consiglio federale è intervenut­o, fissando tariffe che consentono di risparmiar­e 470 milioni di franchi. Queste tariffe si ripercuote­ranno sugli ospedali pediatrici, in cui il 95% dei pazienti viene curato in modo ambulatori­ale e rappresent­a il 30% del giro d’affari, ha rilevato Genewein. Il deficit dei tre nosocomi pediatrici ammonterà a 30 milioni di franchi quest’anno

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TI-PRESS La maggior parte dei trattament­i è di tipo ambulatori­ale

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