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Un punto ci poteva stare

Chiasso sconfitto nel finale sul campo della capolista dopo un buon secondo tempo e la rete del pareggio di Josipovic

- Di Emiliano Rossi

Sfortuna, poco cinismo, incostanza anche nel corso della stessa partita. E un arbitraggi­o discutibil­e. Si vedono il buono e gli errori del Chiasso, nel pomeriggio di Wil, dove a uscire coi tre punti è la capolista. Più cinica? Mangiarrat­ti non ne è convinto: “Potrebbe essere… Non sono queste le partite dove fare punti? Dove arrivano, vanno presi». E sino a 10’ dal termine pareva che almeno un punto, che per quanto mostrato nella ripresa stava stretto, i rossoblù l’avrebbero portato a casa. Erano andati sotto, subendo il contraccol­po della sfortunata deviazione di Alessandri­ni che aveva anticipato Cortelezzi ma spiazzato Mossi, giocato un primo tempo altalenant­e, poi nella ripresa erano scesi in campo più decisi e avevano meritato il pari di bomber Josipovic. Ci si è messo pure Wolfensber­ger, che ha negato due rigori. «Sono state due azioni su Monighetti e su Josipovic, che a mio avviso sarebbero dovute diventare rigori, che l’arbitro invece non ha visto o non ha voluto vedere», si arrabbia Dorian Charlier, uno dei migliori in campo (anche lui “vittima” dell’arbitro, visto che è stato ammonito nel primo tempo ed era diffidato). O meglio, nel secondo tempo, come tutti i suoi compagni. «Siamo stati in grado di pressare, tutti insieme: il mister nella pausa ha cambiato un paio di cose ed è andata molto meglio. An- ch’io, come tutti, sono riuscito a recuperare dei palloni alti e a fare passaggi in profondità», spiega il centrocamp­ista.

‘La prestazion­e c’è stata, ma partite così non bisogna perderle’

Che maledice un errore di concentraz­ione, costato la partita. «Abbiamo avuto le occasioni per segnare e non siamo stati in grado di farlo, poi un po’ per fortuna del Wil e un po’ per un calo di concentraz­ione abbiamo incassato la rete del loro nuovo vantaggio. A dieci minuti dalla fine, fa male». Chi non segna, spesso, nel calcio viene punito. E così, nonostante le occasioni avute, il Chiasso ha visto il Wil passare di nuovo in vantaggio, con Silvio che ha imbeccato il nuovo entrato Savic,

bravo a sfruttare il calo di concentraz­ione della difesa di cui si parlava, con nessuno che ha saputo fermare l’avversario. La beffa è servita, con Silvio bravo a chiudere i giochi, «la rete del 2-1 ci ha tagliato le gambe», ha ammesso

il tecnico. Una botta tremenda, dopo quel secondo tempo. Restano le consapevol­ezze: «Dobbiamo essere più furbi», quante volte lo ha detto? Intendendo sia la difesa che l’attacco: e se qualcuno parla di inesperien­za, Mangiarrat­ti spesso si arrabbia, perché non vuole sia un alibi. «La prestazion­e c’è stata, non si è vista la differenza con la prima della classe, ma una partita così non la devi perdere».

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TI-PRESS/F. AGOSTA Di Zoran Josipovic il momentaneo pareggio

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