Un punto ci poteva stare
Chiasso sconfitto nel finale sul campo della capolista dopo un buon secondo tempo e la rete del pareggio di Josipovic
Sfortuna, poco cinismo, incostanza anche nel corso della stessa partita. E un arbitraggio discutibile. Si vedono il buono e gli errori del Chiasso, nel pomeriggio di Wil, dove a uscire coi tre punti è la capolista. Più cinica? Mangiarratti non ne è convinto: “Potrebbe essere… Non sono queste le partite dove fare punti? Dove arrivano, vanno presi». E sino a 10’ dal termine pareva che almeno un punto, che per quanto mostrato nella ripresa stava stretto, i rossoblù l’avrebbero portato a casa. Erano andati sotto, subendo il contraccolpo della sfortunata deviazione di Alessandrini che aveva anticipato Cortelezzi ma spiazzato Mossi, giocato un primo tempo altalenante, poi nella ripresa erano scesi in campo più decisi e avevano meritato il pari di bomber Josipovic. Ci si è messo pure Wolfensberger, che ha negato due rigori. «Sono state due azioni su Monighetti e su Josipovic, che a mio avviso sarebbero dovute diventare rigori, che l’arbitro invece non ha visto o non ha voluto vedere», si arrabbia Dorian Charlier, uno dei migliori in campo (anche lui “vittima” dell’arbitro, visto che è stato ammonito nel primo tempo ed era diffidato). O meglio, nel secondo tempo, come tutti i suoi compagni. «Siamo stati in grado di pressare, tutti insieme: il mister nella pausa ha cambiato un paio di cose ed è andata molto meglio. An- ch’io, come tutti, sono riuscito a recuperare dei palloni alti e a fare passaggi in profondità», spiega il centrocampista.
‘La prestazione c’è stata, ma partite così non bisogna perderle’
Che maledice un errore di concentrazione, costato la partita. «Abbiamo avuto le occasioni per segnare e non siamo stati in grado di farlo, poi un po’ per fortuna del Wil e un po’ per un calo di concentrazione abbiamo incassato la rete del loro nuovo vantaggio. A dieci minuti dalla fine, fa male». Chi non segna, spesso, nel calcio viene punito. E così, nonostante le occasioni avute, il Chiasso ha visto il Wil passare di nuovo in vantaggio, con Silvio che ha imbeccato il nuovo entrato Savic,
bravo a sfruttare il calo di concentrazione della difesa di cui si parlava, con nessuno che ha saputo fermare l’avversario. La beffa è servita, con Silvio bravo a chiudere i giochi, «la rete del 2-1 ci ha tagliato le gambe», ha ammesso
il tecnico. Una botta tremenda, dopo quel secondo tempo. Restano le consapevolezze: «Dobbiamo essere più furbi», quante volte lo ha detto? Intendendo sia la difesa che l’attacco: e se qualcuno parla di inesperienza, Mangiarratti spesso si arrabbia, perché non vuole sia un alibi. «La prestazione c’è stata, non si è vista la differenza con la prima della classe, ma una partita così non la devi perdere».