Vanno a punti solo le donne
Il Riva vince in Vallese, mentre il Lugano non ha scampo a Friborgo e la Sam cede nel finale contro il Neuchâtel
Weekend in chiaroscuro per il nostro basket: vince il Riva contro l’Hélios, perdono il Lugano a Friborgo e la Sam in casa contro il Neuchâtel. Per i bianconeri si sapeva di una trasferta difficile sul campo dei burgundi e così è stato. L’Olympic ha imposto la forza del suo collettivo, punendo ogni distrazione bianconera, forse un passaggio sbagliato o una conclusione facile buttata al vento. Sì, perché le cifre e le percentuali non sono lontane, come i 31 rimbalzi a 30 o il 44% del Friborgo al cospetto del 40 dei bianconeri. Ma l’Olympic ha fatto male trovando punti da 11 giocatori rispetto ai soli 5 del Lugano, dove il solito Berry è stato il top scorer con 21 punti e 12 rimbalzi. Olympic subito avanti nel primo quarto, 21 a 14, poi i bianconeri tornano a -4, ma l’allungo dal 15’ al 20’ è stato decisivo, per stampare un +22 alla pausa, 50-28, con due triple del solito Mladjan. Ripresa senza grandi storie con il Lugano a recuperare fino a -14, dopo esser scivolato sino a -26, 61-35 al 25’. Prova di carattere, certo bilanciata però dai molti cambi operati da Aleksic. Una “lezione” che sarà certamente utile ai giovani di Petitpierre per capire gli errori commessi e come, contro certe squadre, banali sbagli costino sempre quattro o sei punti. La partita fra Sam e Neuchâtel è stata a lungo incerta e solo nel finale la Sam ha ceduto: infatti, a 2’02” dalla sirena si era sul 5859, con i neocastellani a dover fare una rimessa e con soli 3 secondi a disposizione: Molteni infila la tripla del +4, 58-62. L’attacco Sam s’infrange sul ferro, mentre la risposta di Savoy è micidiale, ancora 3: -86” sul cronometro. La Sam ci prova ma nulla funziona e Colon è ancora una sentenza da 3 punti: 58-68 e game over. Un primo tempo senza grandi spunti, tutti a litigare col ferro e non solo per la bravura della difesa: 15-13 al 10’. Nessun sussulto nel secondo quarto, con le squadre sempre vicine, mai oltre i due possessi ma sempre con Neuchâtel avanti: 29-30 e percentuali basse: 15/35 per Martino e compagni, 12/26 per gli ospiti. La prima fuga nel terzo quarto è degli ospiti che scappano a +8, 33-41 al 5’: ma la Sam ricuce e, sul +10 di Colon e compagni, trova un 3+1 con Moore che manda a 30’ le squadre sul 45 a 51. L’inerzia è massagnese anche in entrata di quarto, 15-4 il parziale e 56-55 al 5’. E si viaggia punto a punto fino agli ultimi 2 minuti fatali. Gubitosa non è deluso: «Con Slokar fuori nel secondo tempo, per infortunio, e senza Magnani, a letto con la febbre, non potevo chiedere di più. I miei hanno fatto il massimo, abbiamo preso 15 rimbalzi d’attacco senza capitalizzarli, abbiamo fatto perdere loro 20 palloni, ma non è bastato: con il 32% al tiro, 3/23 da 3, 16/46 da 2, non si va lontano. Ma, veramente, non potevo chiedere di più, in queste condizioni». Contento, ovviamente anche Bavcevic: «È stata una gara dura, combattuta, ma siamo stati bravi a contenere la Sam che è forte. L’abbiamo risolta nel finale, è vero, ma l’abbiamo quasi sempre condotta noi. Avere poi 44 punti da un trio svizzero, 115 Molteni, 13 Colon e 16 Savoy è stato molto importante, segno che la palla circola e tutti sono coinvolti: 17 assist sono lo specchio di quanto dico». Il Riva è andato ad espugnare il campo dell’Hélios, mettendo alle corde le vallesane sin dai primi minuti, con un 2-14 al 10’ che la dice lunga sulle potenzia-
lità della squadra di casa. Su questo +12 la squadra di Montini ha praticamente campato per tutto l’arco dell’incontro: +14 a metà gara, +12 al 30° per chiudere a +17 alla fine, sul 49-66. Va comunque sottolineata la bella prova del collettivo e che, come nelle precedenti gare, si vede come il lavoro svolto negli anni precedenti dia i suoi frutti. Una vittoria che tiene le momò al secondo posto in classifica, imbattute in questo inizio di stagione e, cosa di non poco conto, con due vittorie in trasferta.