Se è artificiale, dovrà essere etica
Berlino – “L’intelligenza artificiale porta molti benefici alla società e deve essere etica. Quando si prendono decisioni al posto degli utenti bisogna prenderle in modo che siano giuste e nel rispetto della diversità”. Parola di Ralf Herbrich, direttore del centro di sviluppo e ricerca di Amazon a Berlino, alla guida del team mondiale di Seattle che si occupa di ‘machine learning’, l’apprendimento automatico dei computer, il trend più dilagante del settore tecnologico. L’intelligenza artificiale è il cuore di Alexa, l’assistente personale dell’azienda statunitense ma sviluppato in Europa, che a un nostro comando vocale è in grado di riprodurre musica e audiolibri, fornire previsioni meteo e informazioni sul traffico, cercare notizie e ricette di cucina,
impostare allarmi e la temperatura di casa. Lanciata nel 2014 solo su dispositivi Echo di Amazon, una sorta di altoparlanti, questa tecnologia è stata assorbita da numerose aziende, attualmente è a bordo di 20mila dispositivi, anche pc, auto e auricolari. Alexa al momento è disponibile solo in inglese e tedesco, ma entro “l’anno arriverà anche in Italia”, assicura Herbrich all’Ansa. “Il linguaggio umano continua a essere una sfida per il computer, in Europa è una sfida ancora maggiore perché ci sono 20 lingue e culture diverse”, sottolinea il ricercatore con un passato in Microsoft e Facebook.