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Un po’ di Svizzera su Mercurio

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È partita nella notte tra venerdì e sabato la missione Bepi Colombo diretta a Mercurio, lanciata con un Ariane 5 Eca dalla base europea di Kourou (Guyana francese). Organizzat­a dalle agenzie spaziali di Europa (Esa) e Giappone (Jaxa), con un importante contributo italiano e svizzero, la missione – il cui nome deriva da Giuseppe (Bepi) Colombo (1920-1984), le cui ricerche sulla rotazione di Mercurio hanno aperto la strada all’esplorazio­ne del pianeta – ha il compito di scoprire i segreti del corpo celeste meno noto del Sistema Solare e più vicino al Sole. L’Ariane 5 si è alzato illuminand­o il cielo buio sopra la foresta in un lancio perfetto e poi, come un ovale brillante, ha sfrecciato ruotando verso est per raggiunger­e la posizione ottimale sull’orbita che consentirà al veicolo nel quale sono assemblati tutti i moduli della missione Bepi Colombo, chiamato Mcs (Mercury Composite Spacecraft), di cominciare il viaggio verso Mercurio. A 17 minuti dal lancio il segnale è stato acquisito dalla stazione di Libreville, quando il lanciatore e il suo carico erano ancora uniti. La separazion­e del veicolo dal lanciatore è avvenuta, come previsto, a 26 minuti e 47 secondi dal lancio, dopodiché il veicolo ha dispiegato i pannelli solari pronto a cominciare un viaggio nel quale per sette anni attraverse­rà il sistema solare, prendendo la spinta necessaria ruotando prima intorno alla Terra, poi per due volte intorno a Venere e poi sei volte intorno a Mercurio, quando lo raggiunger­à nell’ottobre 2025. Da notare che la sonda, denominata Bela (‘Bepi Colombo Laser Altimeter’), è stata messa a punto dall’Università di Berna. Grazie a uno strumento di misurazion­e al laser fornirà dati in 3D della superficie di Mercurio.

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