L’Andermatt sopra Locarno
Nella zona montana con vista sul delta si sta concludendo l’acquisizione di terreni da parte della Holding confederata intenzionata a costruire il Lago Maggiore Grand Hotel-Spa & Residences. Uno sguardo nel ‘dietro le quinte’ di un progetto da svariate ce
«A noi piace lavorare in modo serio», aveva detto il sindaco di Locarno, Alain Scherrer, quando in Consiglio comunale era stato invitato a spiegare il suo coinvolgimento (poi da lui stesso annullato) nel faraonico progetto di maxi resort montano. Scherrer aveva spiegato che la sua possibile partecipazione alla giuria era nata da un abboccamento di un collega municipale che, a nome di un architetto locarnese, ne aveva chiesto la disponibilità di massima; ma non ottenendo alcuna indicazione aggiuntiva nei mesi successivi, e ritrovandosi di punto in bianco nella “brochure” pubblicitaria del resort in qualità di membro della giuria, aveva preferito rinnegare quel mezzo passo avanti: lo aveva fatto contattando la società promotrice e chiedendo di essere tolto dalla lista. Scherrer, allora – al di là del fatto di non aver probabilmente considerato a fondo le implicazioni politiche di un proprio coinvolgimento diretto in una questione che sarebbe poi dovuta passare in Municipio – non sapeva ancora bene con chi aveva a che fare. Il “chi” è da cercare nella Augur Invest Ag, iscritta nel luglio del 2008 nel Registro di commercio del Cantone di Svitto, e di alcune sue partecipate. La Augur è una holding il cui capitale azionario di 936mila franchi, interamente liberato, è detenuto da autentici pezzi da novanta. Ne emergono due personaggi: Oliver Wolfensberger e Joachim Schoss. Nella lettera inviata ai possibili investitori nel resort locarnese dal direttore di progetto Marc Sontag – di cui parleremo in seguito –, Wolfensberger, presidente della società, viene presentato come sviluppatore di progetti immobiliari di lusso, fra cui lo Schneefalke di Andermatt. Con il suo lotto di residenze secondarie, lo Schneefalke è uno degli elementi del ben più vasto Andermatt Swiss Alps di Samih Sawiris. Il nome di Wolfensberger è anche stato accostato a quello di RainerMarc Frey, imprenditore quotato da Bilanz a 1,25 miliardi di franchi e attivo (anche) nel campo delle criptovalute. Quanto a Schoss, va senz’altro rilevato il suo impegno a livello sociale in qualità di presidente della Fondazione MyHandicap.com; ma, al di là di questo, è considerato fra i maggiori imprenditori svizzeri nel settore di internet. Basti un nome – la ImmobilienScout24 da lui fondata nel ’97 – per dare la misura del portafoglio. Presidente della Augur Invest risulta essere il giovane avvocato zurighese Michel Pola. Fra gli azionisti della Holding figurano anche altri membri di peso: Patrick Eberle, ex capo delle finanze del colosso Tamedia; il responsabile dello sviluppo Ralf Skrzipek, imprenditore immobiliare; e Cosimo Violati, altro imprenditore nel settore del mattone. Violati è attivo a livello internazionale, e si profila anche come “uomo marketing” in relazione a svariati marchi del lusso. Sotto il cappello della Holding, come detto, vi sono alcune società partecipate e “fotocopia”: abbiamo la Medical Wellness Project Ag, la Medical Wellness Hotel Ag e la Avalon Condominiums Ag, tutte con sede a Zugo e tutte facenti capo alle stesse tre persone: il già citato Marc Sontag, firmatario della lettera agli investitori nella sua qualità di direttore di progetto, Barbara Ochsner e lo stesso Violati. Ebbene, Sontag non è certamente un elemento insignificante: con lui si torna a bomba sull’Andermatt Swiss Alps, nel cui sviluppo aveva assunto un ruolo di primaria importanza. Particolarità di queste società anonime è avere, fra gli scopi particolari, l’acquisizione di parcelle al Monte Brè fissando un prezzo oltre il quale non è previsto spingersi: una, la 3130 (di 8’878 metri quadrati), doveva essere comprata “per un massimo di 6,5 milioni di franchi”; l’altra, la 3257 (di 7’000 metri quadrati) “per un massimo di 1,7 milioni di franchi”. Si tratta di terreni a futuro uso residenziale la cui valutazione a businessplan – parliamo del cosiddetto “valore residuo” – è nettamente maggiore: il 3130 avrebbe, da “costruito”, un valore commerciale di 20 milioni di franchi, mentre per il 3257 si parla di 11,5 milioni di franchi.
La figura del Principe
Non è tutto. Perché nella galassia che ruota attorno alla Holding v’è una quarta società anonima: la Vita Genesis Ag, anch’essa con sede a Zugo. Dagli ultimi dati del Registro di commercio risulta essersi concentrata nell’acquisto di terreni destinati ad ospitare la struttura alberghiera prevista a Colmanicchio. Ebbene, membro del Consiglio di amministrazione della Vita Genesis, con firma individuale, è Jasmin Selina zu SaynWittgenstein, che porta lo stesso cognome del personaggio-chiave di tutta questa vicenda: Peter Wilhelm zu Sayn-Wittgenstein, detto “il Principe”. Rampollo di una famiglia nobiliare tedesca, Peter viene raccontato come «una persona impegnata e molto alla mano». E, ciò che più conta in questo caso, «particolarmente determinata a realizzare il “suo” resort fra Brè e Colmanicchio», tant’è vero che proprio all’intervento del Principe si devono molte, se non tutte, le transazioni immobiliari andate in porto finora. «Tutto era partito da Peter – dice un proprietario di Brè –, che aveva acquistato l’ex albergo con l’intenzione di ridargli lustro. Ha sempre dimostrato grande entusiasmo perché crede nel progetto. Ora, però, è da qualche settimana che non si fa vivo».