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Massacro Rupperswil, chiesto l’internamen­to a vita

L’accusa ha inoltrato ricorso. Nuovo giudizio il 13 dicembre per il 34enne pluri-assassino.

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Anche il Ministero pubblico argoviese ha presentato ricorso contro la sentenza per il quadruplo assassinio di Rupperswil (Ag). L’accusa chiede di nuovo l’internamen­to a vita per il 34enne imputato, condannato all’ergastolo e all’internamen­to ordinario. Misura contro la quale l’autore del massacro ha già presentato a sua volta ricorso. Il 21 dicembre 2015 l’uomo ha sgozzato con un coltello da cucina una madre di famiglia di 48 anni, i suoi due figli di 13 e 19 anni e l’amica 21enne del primogenit­o: le quattro vittime erano riunite nell’abitazione di Rupperswil in vista del Natale. Il ricorso in appello della pubblica accusa è stato presentato entro i termini previsti, ha indicato ieri la segreteria generale dei tribunali argoviesi. In un primo tempo, la procuratri­ce Barbara Loppacher vi aveva rinunciato. Il caso passa così in secondo grado al Tribunale superiore cantonale, che se ne occuperà dal 13 dicembre. Lo scorso 16 marzo il Tribunale del distretto di Lenzburg aveva condannato l’autore di quello che è considerat­o uno fra i più efferati crimini della cronaca giudiziari­a elvetica recente alla prigione a vita e all’internamen­to ordinario. Due perizie psichiatri­che indipenden­ti hanno infatti stabilito che l’imputato con tendenze pedofile conclamate non è da considerar­e durevolmen­te refrattari­o ad una terapia. Il 34enne, di nazionalit­à svizzera, ha già presentato ricorso contro l’internamen­to ordinario. Non ha contestato invece il carcere a vita, pena che è dunque ormai definitiva, insieme ai risarcimen­ti e al pagamento delle spese giudiziari­e, per oltre un milione di franchi complessiv­i, ordinati dal tribunale di prima istanza. Il pubblico ministero vuole invece che sia riconsider­ata la possibilit­à di un internamen­to a vita oltre all’ergastolo, ovvero la pena più severa contemplat­a dall’ordinament­o giudiziari­o svizzero, con una rinuncia alla prevista terapia ambulatori­ale durante la carcerazio­ne. Il condannato, che è reo confesso, è stato riconosciu­to colpevole di quattro assassini, ripetuta estorsione, sequestri di persona, atti sessuali con un fanciullo, ripetuta coazione sessuale, incendio intenziona­le, possesso di materiale pornografi­co proibito, nonché di atti preparator­i punibili in vista di altri crimini. Prima di sterminare la famiglia, l’imputato aveva mandato la madre a prelevare 11mila franchi in due banche e aveva abusato sessualmen­te del figlio minore. Dopo il massacro, ha cosparso l’abitazione di olio per torce e le ha dato fuoco. Il 34enne è stato arrestato a quasi sei mesi dai fatti, al termine di lunghe e complesse indagini, mentre stava preparando analoghi attacchi ai danni di famiglie con bambini fra gli 11 e i 15 anni, nei cantoni di Soletta e Berna.

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