‘In centro sorgerà un quartiere moderno, un esempio per altre realtà urbane’
«Un punto fermo c’è: si realizzerà davvero la nuova Officina». Ne è convinto il sindaco Mario Branda rispondendo alle critiche emerse durante il dibattito: «Quanto annunciatoci dalle Ffs, come ipotesi di lavoro che oggi difendiamo, ha rimesso in discussione l’esito delle difficili trattative svolte nell’arco di molti anni e sfocia in un progetto concreto. Trattative, va dato atto a chi vi ha partecipato, che hanno richiesto un grande impegno». Non ripagato però – secondo la maggior parte della politica – dai risultati ottenuti. Poi, come detto, la svolta: quando nel 2017 il Consiglio di Stato ha potuto discutere con le Ferrovie degli investimenti complessivi previsti in Ticino, l’opzione nuove Officine ha ripreso quota. E quanto successo dopo è noto: Castione l’ha spuntata sulle concorrenti valutate dalle Ffs e ora si parla di un referendum quasi certo annunciato dall’Unione contadini ticinese, contraria alla conversione di terreno verde a Castione. Un elemento importante, ha ribadito Branda parlando dell’accordo tripartito firmato lo scorso dicembre, «è che non ci sarano licenziamenti durante la fase di transizione. E che dal 2026 le Ferrovie assicurano 200/230 posti di lavoro a lungo termine, che varranno per i prossimi 50 anni». E non capita spesso, ha annotato il sindaco, di tornare proprietari di un sedime di 60mila metri quadrati in pieno centro cittadino che si potrà pianificare e ridefinire: «Sarà uno sviluppo sostenibile, in linea con le attese, un quartiere moderno e da esempio per altre realtà urbane». Quanto al parco tecnologico che vi si insedierà, «oggi non possiamo ancora dire quali ditte troveranno casa qui, ma possiamo creare le condizioni per farle arrivare veramente». Perciò rinunciare a questo progetto, «significa rinunciare a posti di lavoro e a uno sviluppo urbanistico e socio-economico che riteniamo di importanza fondamentale per Bellinzona e il Ticino». E in risposta ai Verdi che ritengono l’accordo Città-Cantone-Ffs un tradimento nei confronti delle maestranze delle Officine, Branda ha invitato a guardare alla collettività e alle attese della società: «Sappiamo di fare la cosa giusta per le Officine, per gli operai e per il tessuto economico locale e cantonale».