Il rettore dell’Usi: ‘Utile uno spazio di questo genere’
«Culturalmente parlando, che ci sia uno spazio del genere nella nostra società è utile». L’oggetto è l’autogestione e l’opinione di quelle che contano. Sul tema abbiamo interpellato infatti il rettore dell’Usi Boas Erez, che – pur ammettendo di conoscere poco la realtà degli autonomi luganesi –, sottolinea come questa, in termini generali, sia arricchente per il panorama culturale urbano. Uno sguardo benevolo, che si ritrova anche nella proposta inviata al Municipio il febbraio scorso. Una volta assegnato il museo cantonale di storia naturale a Locarno, l’Usi si è fatta avanti con una propria proposta di centro polifunzionale. «Sentiamo la necessità di uscire dai nostri spazi in alcune occasioni – spiega il rettore –, di andare in un luogo aperto, dove scienza e arte possano mescolarsi». Il sedime dell’ex Macello risponde bene a quest’esigenza, come pure alla pianificata casa per studenti o a spazi per associazioni studentesche. Unica differenza con quanto proposto dall’esecutivo: il piano dell’Usi prevedeva la collaborazione con l’autogestione.
Il messaggio è in tre commissioni
Dopo averne presentato i contenuti ad aprile, in agosto il Municipio ha licenziato infatti un messaggio con la richiesta di credito (450’000 franchi) per il concorso di architettura che nelle intenzioni dovrebbe stravolgere – e valorizzare, secondo l’esecutivo – l’ex Macello, senza il Molino. «Potrebbe volerci molto tempo affinché il tema arrivi in Consiglio comunale – valuta Carlo Zoppi, consigliere comunale socialista e membro di Aida –: sono ben tre (Gestione, Edilizia e Pianificazione, ndr) le commissioni che se ne stanno occupando». E sebbene l’esecutivo abbia manifestato l’intenzione di dialogare con chi da sedici anni, grazie a una convenzione ancora valida, popola una parte del sedime, Sergio Roic (anch’egli in Aida) sostiene che «manchi il riconoscimento dell’idea di autogestione. Può piacere o meno, ma anche in Ticino è una realtà che ha una sua dignità».