Franscella... Principe di Milano
Quinto successo ‘pro’ per il 29enne pugile ticinese, il terzo sul ring meneghino
Dal giorno del suo debutto tra i professionisti – il 2 dicembre 2017 – non è ancora trascorso un anno. Marzio Franscella, però, di passi ne ha già fatti, in una realtà che ha preso di petto e affrontato con la serietà e l’impegno che merita. Così, in dieci mesi di attività seguita ai 70 incontri tra i dilettanti della sua già discretamente lunga carriera, il portacolori del Boxe Club Ascona ha già collezionato cinque vittorie in altrettanti incontri. Un filotto che comincia a diventare interessante, e traccia i contorni di un atleta che non ha ancora la macchia della sconfitta, sul palmarès da ‘pro’ dei guantoni. L’ultimo successo, Marzio lo ha ottenuto sabato, nella magica atmosfera del Teatro Principe di Milano, ring sul quale Franscella è salito – e ha vinto – per la terza volta in pochi mesi. Cresciuto ad Ascona, in quella che continua a essere la sua casa, Marzio al Principe si sta facendo un nome, in un contesto – di manager, addetti ai lavori e pubblico – che ha dimostrato di apprezzarne le qualità. Il 29enne ha sconfitto per ko alla terza ripresa il serbo Darko Stevanovic, pugile presentatosi con un record non brillante (una vittoria e quattro sconfitte) ma solido, e con la particolarità di essere mancino. Un’insidia, questa, che non ha messo in particolare difficoltà il ticinese, molto ben preparato da Alfredo Farace per un combattimento che gli è valso il terzo successo filato a Milano, in quella che comincia a non essere più una trasferta, come testimoniato dal ‘fattore campo’ creato dalla cinquantina di tifosi che hanno seguito il loro pupillo per spronarlo e accompagnarlo al successo. Il quinto, il terzo al Principe. All’inizio della seconda ripresa, Franscella ha sbrogliato la matassa, ingarbugliata a dovere dal mancino serbo, ben impostato e fisicamente pronto. Al terzo round, il binomio Franscella-Farace ha deciso che fosse il momento di chiudere la pratica: dopo l’ennesima combinazione di pregevole fattura, Marzio ha timbrato la quinta vittoria con un gancio sinistro al volto dell’avversario che, incolpevole, è finito a terra, contato dall’arbitro.