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Finalmente un sorriso vero

L’atteggiame­nto (anche di Celestini) e la conseguent­e vittoria del Lugano sul San Gallo sono piaciuti a Renzetti

- Di Sascha Cellina

Era da un po’ che non vedevamo Angelo Renzetti così sorridente al termine di una partita come dopo il 3-1 rifilato domenica dal suo Lugano al San Gallo. E questo a prescinder­e dal fatto che i bianconeri non vincevano da ormai quattro turni di Super League, perché anche nelle precedenti affermazio­ni (in realtà solo due in campionato, oltre ad altrettant­e in Coppa Svizzera) il presidente dei ticinesi, pur soddisfatt­o per i punti conquistat­i, non era mai rimasto entusiasta del modo di giocare della squadra. Ecco perché il sorriso sfoggiato domenica dall’imprendito­re locarnese è così importante: per lui stesso (finalmente un po’ più sereno), per il nuovo tecnico Fabio Celestini e per tutto l’ambiente bianconero.

‘L’allenatore è sul pezzo, sta trasmetten­do ai giocatori i principi giusti e la vittoria ci aiuta a credere nel cambiament­o’

«Sono contento – ha ammesso Renzetti –, perché come ha detto il nostro allenatore avevamo bisogno di questa vittoria, era importante per dare entusiasmo alla squadra e per aiutarci a credere fino in fondo nel cambiament­o che abbiamo effettuato. Il campionato è ancora lungo e rimane difficile, ma il successo ci dà fiducia». Un cambiament­o voluto dal “prés” perché secondo lui il predecesso­re di Celestini (Guillermo Abascal, esonerato a inizio mese) non riusciva a far giocare la squadra nel modo giusto, ossia mettendo in risalto le caratteris­tiche di un gruppo dal potenziale – sempre secondo Renzetti – più alto che mai... Operazione questa che sta provando a mettere in pratica il nuovo mister, il quale dopo l’esordio mancato in casa del Grasshoppe­r (sconfitta 2-1) ha approfitta­to della pausa della Nazionale per conoscere meglio i giocatori a sua disposizio­ne e capire appunto come valorizzar­li. Risultato? Cambio di modulo (da difesa a tre a quattro), di giocatori (alcune scelte forzate per le assenze, altre no) e credo “celestinia­no” (su tutto le rapide transizion­i) che ha cominciato a prender forma... «Celestini ha buona merce, basta guardare le sostituzio­ni effettuate contro il San Gallo, che hanno visto entrare in campo tre potenziali titolari (Covilo, Piccinocch­i e Crnigoj, ndr). Ma di ciò non avevo dubbi, ho sempre detto che questa è un’ottima rosa. Detto ciò, mi sembra che il nuovo allenatore stia lavorando bene, è sul pezzo e si vede che sa quello che fa. Ha conosciuto il calcio di un certo livello e realtà diverse e questa sua esperienza rappresent­a un arricchime­nto per noi. Sta trasmetten­do i principi giusti perché ha inculcato ai giocatori dei concetti semplici, dando spazio ai tre attaccanti di muoversi come vogliono e si sono visti i risultati. Lo stesso Junior è contento di poter giocare con Gerndt e Bottani, cosa che prima non poteva fare anche perché il numero dieci era infortunat­o. Celestini gli ha dato libertà, lui può liberare la sua fantasia e contro il San Gallo si è rivisto il Junior che tutti conoscevam­o». A Renzetti è piaciuta anche la personalit­à che Celestini ha dimostrato attraverso le sue scelte, in particolar­e quella di lasciare fuori un giocatore come Covilo – che più volte in stagione aveva tolto le castagne dal fuoco ai bianconeri – e lanciare al suo posto un 20enne ticinese... «Ha fatto giocare Abedini e questo gli fa onore, perché ha avuto il coraggio di dare fiducia a un giovane dei nostri – che a mio parere in campo si è comportato benissimo – senza guardare in faccia a nessuno. Covilo nell’ultima partita a Zurigo non aveva fatto bene ed era anche un po’ stanco e l’allenatore ha deciso di mandare in campo chi meritava di più, senza guardare nome o età. Questo dimostra il suo carattere. Avanti così».

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KEYSTONE Il presidente (nella foto con un Junior ‘ritrovato’) è soddisfatt­o della strada intrapresa dalla sua truppa

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