Rendite alla prova della storia
La base legale dei contributi sostitutivi versati ai ministri starebbe nelle pieghe delle modifiche normative
Rendite senza base legale per gli ex consiglieri di Stato? A cambiare le carte in tavola potrebbe essere la prospettiva storica. Già, perché se l’attuale ‘Legge sull’onorario e sulle previdenze’ pare non dare supporto alle prestazioni percepite dagli ex ministri negli scorsi 20 anni, l’analisi dei vari cambiamenti introdotti nella norma (datata 1963 e rimaneggiata più volte) e le relative giustificazioni addotte dal Legislatore in quelle occasioni, spiegherebbe molto e giustificherebbe altrettanto. Questo è quanto emerso ieri durante le audizioni tenutesi davanti alla sottocommissione ‘Finanze’ della Commissione parlamentare della gestione. I deputati hanno in particolare ascoltato e posto numerose domande all’ex vicedirettore ed ex capo dell’Ufficio previdenza della Cassa pensioni dello Stato Adriano Massera, il quale ha fornito uno spaccato storico dell’evoluzione della legge che disciplina il trattamento previdenziale dei ministri. Un excursus tra modifiche normative, messaggi governativi e rapporti parlamentari che parrebbe aver messo sotto un’altra luce il contributo sostitutivo di 22’560 franchi annui a beneficio degli ex consiglieri di Stato con meno di 65 anni. Sentiti ieri sullo stesso tema pure il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali e il direttore del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’esecutivo cantonale. Attualmente, come aveva affermato Zali durante l’ultima sessione di Gran Consiglio rispondendo al deputato Mps Matteo Pronzini, sono 11 gli ex consiglieri di Stato, tra il 1998 e il 2018, ad aver beneficiato del contributo sostitutivo. Ora toccherà al deputato de La Destra Gabriele Pinoja tirare le somme e mettere nero su bianco un rapporto da sottoporre ai colleghi commissari. Il testo, che dovrebbe essere pronto nel giro di una settimana e sarà abbinato a quello già redatto dal popolare-democratico Fabio Bacchetta-Cattori sulle spese forfettarie percepite dai consiglieri di Stato, anche queste apparentemente senza una base legale. Una prossima riunione sul tema è in agenda il 13 novembre. L’intento è di portare il dossier all’attenzione del Gran Consiglio in dicembre.