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Donna della dinastia tolemaica, morta tra il 323 e il 30 a.C.

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“Il piccolo Museo di Brissago, sorto per donazione del brissaghes­e Zanoli che ebbe occasione di girare mezzo mondo, possiede, tra altre stranissim­e cose, anche una autentica mummia egiziana, l’unica esistente nel Ticino”. Così attacca l’approfondi­mento che nel 1943 la ‘Rivista storica ticinese’ dedicava all’originalis­simo reperto conservato sulle rive del lago Verbano. Era stato trasportat­o tramite il dottor Zanoli (che in quel periodo aveva soggiornat­o in Egitto) dal Cairo a Brissago verso il 1887, nel periodo in cui venivano fatte a Akmim delle grandi scoperte archeologi­che. Secondo le ipotesi formulate nel lavoro di licenza in Egittologi­a presentato all’Università di Ginevra, a firma di Lada Carazzetti, a cui fa riferiment­o il Municipio brissaghes­e, la zona di provenienz­a della mummia è quella di Akmim e il reperto risale all’età tolemaica, collocabil­e dunque tra il 323 e il 30 avanti Cristo. Secondo quanto raccolto e pubblicato dalla già citata Rivista, il nome della defunta sarebbe ‘Ta Sherit En Jmen’, cioè figlia d’Amon. Un nome molto comune all’epoca della dinastia tolemaica, precisava alla Rivista l’egittologo Henri Wild a metà degli anni Quaranta. Già nel 1904 – fa sapere ancora il Municipio di Brissago – il Museo del Louvre, tramite la Direction des Musées nationaux, si interessò alla mummia. Nel 1912 per contro, per soddisfare la curiosità di un giornalist­a francese, è invece stato tagliato il cartonaggi­o che avvolge il corpo, senza tuttavia (e fortunatam­ente) toccarne la sua fasciatura.

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TI-PRESS Eugenia Dell’Ora
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TI-PRESS Simonetta Biaggio-Simona

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