Nubi sull’ora solare
Il cambiamento di orario convince sempre meno. Nell’Ue potrebbe presto essere abolito
In Svizzera una mozione chiede di abrogare l’alternanza tra l’ora legale e quella solare. Per il Consiglio federale bisogna adeguarsi agli altri Paesi.
Alla fine della settimana si potrà dormire più a lungo: nella notte tra sabato e domenica le lancette degli orologi dovranno essere spostate dalle 3 alle 2. Il cambiamento di orario trova però sempre più oppositori anche in Svizzera e in futuro potrebbe essere abolito. Il passaggio dall’ora legale a quella solare e viceversa viene sempre più discusso a livello politico, in particolare nell’Unione europea (Ue). Recentemente la Commissione europea ha infatti presentato una proposta che mira a mettere fine al cambiamento di orario. L’idea è supportata dai risultati di un sondaggio effettuato in 28 Paesi dell’Ue che ha raccolto l’opinione di 4,6 milioni di persone: è emerso che l’84% degli interpellati vorrebbe mettere fine al sistema attuale in vigore. Anche in Svizzera nel corso degli anni è stata più volte chiesta l’abolizione del cambiamento d’orario. L’atto parlamentare più recente è una mozione depositata alla fine del 2016 dalla consigliera nazionale lucernese Yvette Estermann (Udc). Nel testo viene ricordato che nel 1978 l’83,8% dei cittadini aveva rifiutato l’introduzione dell’ora legale in votazione popolare. Nel 1981 però il Consiglio federale aveva ugualmente deciso di passare all’ora legale per adeguarsi ai Paesi vicini. In risposta alla mozione il governo ha infatti precisato che nei mesi estivi del 1980 la Svizzera era diventata una specie di ‘isola oraria’. Erano così emersi svantaggi soprattutto nelle relazioni commerciali, nei trasporti, nel turismo e nella comunicazione che avevano causato inconvenienti e costi supplementari all’economia elvetica. L’esecutivo ha pure sottolineato che contro la nuova legge non era stato proposto alcun referendum e che l’iniziativa popolare lanciata nel 1982 per abrogare l’ora legale non aveva raccolto le firme necessarie. Inoltre nel 2012 il Consiglio nazionale ha respinto con 145 voti a 23 una mozione analoga sul tema. In Europa l’ora legale è stata introdotta definitivamente tra gli anni Settanta e Ottanta. Lo scopo principale era quello di risparmiare energia – in seguito alla crisi energetica – sfruttando appieno la luce del sole nei mesi estivi. Con il passare degli anni l’effetto della misura si è però sempre più affievolito fino a essere percepito dalla popolazione più come un fastidio piuttosto che un beneficio. In passato i contadini si sono opposti all’ora legale perché le mucche avrebbero prodotto meno latte, se munte troppo presto. Oggi le argomentazioni sono più orientate alla salute: bambini e anziani soffrirebbero più degli altri il cambiamento di orario e la stanchezza provocata dall’ora in meno di sonno sarebbe la causa di diversi incidenti stradali.
La Commissione europea vorrebbe quindi abolire il cambiamento d’orario. Un punto resta però particolarmente controverso: il progetto prevede che ogni Stato Ue possa scegliere se adottare definitivamente l’ora legale o quella solare. Per assurdo in futuro ci potrebbe essere un’ora di differenza tra Roma e Berlino.
Il Consiglio federale, sempre in risposta alla mozione di Estermann, ha precisato che nel caso in cui la Camera prioritaria dovesse accogliere l’atto parlamentare, si riserverà la possibilità di sottoporre alla seconda Camera una proposta di modifica che fissi l’abrogazione del cambiamento d’orario per la data in cui la maggior parte dei Paesi limitrofi alla Svizzera l’avranno soppresso. Questo per non rimanere ancora una volta un’‘isola oraria’, come nel 1980. Se però in uno degli Stati vicini ci sarà l’ora legale e in un altro quella solare, allora bisognerà anche scegliere a quale orario adeguarsi: con quello di Roma o di Berlino?