Appuntamento a Parigi per Trump e Putin
Mosca – Sarà bene che quei due si vedano e si parlino. Almeno su questo John Bolton e i padroni di casa russi sono stati d’accordo: Donald Trump e Vladimir Putin non devono perdere tempo, e la prima occasione per un faccia a faccia potrebbero essere le celebrazioni per il centenario della fine della Prima guerra mondiale in programma a Parigi l’11 novembre. Per il resto, la missione del consigliere per la sicurezza nazionale Usa a Mosca si è svolta in un clima non ostile, ma certamente non giocondo. Dopo l’annuncio della Casa Bianca che Washington intende ritirarsi dal Trattato Inf che vieta i missili nucleari a breve e medio raggio, la Russia ha inasprito i toni, avvertendo che tale passo avrà conseguenze speculari. La Russia, ha detto Putin incontrando Bolotn “è meravigliata dalle azioni non amichevoli” decise nei suoi confronti dagli Usa dopo il summit di Helsinki dello scorso luglio. Un incontro, ha aggiunto Putin, “utile, talvolta abbastanza duro, ma in definitiva costruttivo”. Nonostante ciò, ha fatto presente il presidente russo, “è talvolta stupefacente vedere come gli Usa intraprendano nei riguardi della Russia dei passi assolutamente non provocati da nulla e che non possiamo definire amichevoli”. Forse che “l’aquila dello stemma americano preferisce le frecce al ramo d’ulivo?”, ha chiesto Putin, accogliendo l’ospite. Il quale ha risposto di non aver portato con sé alcun ramoscello. Infatti, prima degli incontri ufficiali, Bolton ha voluto deporre una corona di fiori sul ponte Bolshoi Moskvoretski, dove in una notte di fine febbraio del 2015 fu ucciso l’oppositore ed ex vice premier russo Boris Nemtsov, ormai trasformato in una sorta di piccolo memoriale. L’omicidio, va ricordato, viene non per caso attribuito agli uomini di Ramzan Kadyrov fidato vassallo di Putin in Cecenia. Ma niente paura: “Al presidente Trump – ha assicurato Bolton a Putin – farà molto piacere incontrarla a Parigi”. Quanto al Trattato Inf, Trump non ha ancora firmato l’ordine di abbandono...