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Castello: Municipio e Cooperativ­a allo stesso tavolo

Il negozio fatica e vuole rilanciare. L’esecutivo chiede un ‘progetto serio’.

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La Cooperativ­a di consumo a Castel San Pietro resiste, a fatica. Nonostante l’aiuto giunto dal Comune, far quadrare i conti resta un’impresa. All’inizio del 2017 le istituzion­i locali non avevano esitato a lanciare un salvagente alla bottega di paese. Così, con il via libera del Consiglio comunale, si era data sostanza a un diritto di compera sullo stabile che ospita il negozio, lì ai margini del nucleo. Una operazione che, ancora oggi, il Municipio guidato da Alessia Ponti, riconosce “a tutti gli effetti di utilità e interesse pubblici”. Al momento, però, dopo aver già versato 160mila franchi – ne rimangono 530mila – non si metterà di nuovo mano alle casse. La situazione, si ammette, è in una “fase di stallo, anche con l’esercizio del diritto di compera”. A dirla tutta, come fa sapere ancora l’esecutivo rispondend­o alle sollecitaz­ioni del consiglier­e del Ppd Libero Galli, di recente la Cooperativ­a ha contattato l’autorità comunale e a “breve termine” ci sarà un incontro con il Consiglio di amministra­zione e il Gruppo di sostegno, presenti altresì il legale del Comune e il fiduciario della società cooperativ­a. In realtà Galli, a sua volta, in un’interpella­nza a inizio ottobre aveva chiesto se vi fosse la possibilit­à di concedere “un prestito non remunerato, dell’importo pari ai debiti bancari e commercial­i risultanti al più tardi al 31 dicembre 2018”, da “computare poi sul saldo dovuto per l’acquisto dello stabile aziendale”. Per ora, però, ribadisce l’esecutivo, non entrano in linea di conto né un prestito, né un secondo acconto. Sul tavolo della Cooperativ­a e del Gruppo di sostegno c’è, però, un tentativo di rilancio, che prende in consideraz­ione, fa sapere in questo caso Galli, “una possibile collaboraz­ione con aziende del ramo, che meglio potrebbero affrontare la gestione dell’attività commercial­e”. Ed è proprio di fronte a un “progetto serio di rilancio del negozio” che il Municipio riprenderà in mano il dossier. Il terreno è una garanzia, ma il Comune, si fa capire a chiare lettere, deve tutelarsi. Ecco perché in questo stadio è importante avere più dati e un confronto diretto. “Non vi nascondiam­o – osserva ancora l’esecutivo – che negli ultimi mesi, per diversi motivi più che legittimi, abbiamo avuto difficoltà a dialogare con il Cda e a ottenere informazio­ni affidabili sui conti”. L’incontro sarà, dunque, strategico. Galli, comunque, insiste e propone (in una mozione) di tramutare una parte delle indennità a municipali e consiglier­i – 800 franchi in un caso, 500 nell’altro – in buoni acquisto da spendere nei commerci sul territorio. Sarebbe un segnale a sostegno dell’economia locale.

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