‘La tecnologia va messa al servizio della formazione’
Saranno 47 i milioni di investimento nei prossimi 5 anni per l’informatizzazione delle scuole ticinesi. Il consigliere di Stato Manuele Bertoli, presente alla tavola rotonda “Political outlook” a Losanna durante la seconda edizione della giornata digitale svizzera, ha spiegato, cifre alla mano, che per recuperare i ritardi accumulati negli ultimi decenni in Ticino, soprattutto nel settore della scuola obbligatoria, lo Stato deve ora affrontare investimenti importanti. Secondo Bertoli “le tecnologie digitali vanno messe al servizio della formazione, affinché queste portino un reale plusvalore alla scuola”. In occasione della tavola rotonda il direttore del Decs ha presentato i principali assi di investimento in Ticino per quel che riguarda la digitalizzazione scolastica. Bertoli ha ricordato inoltre l’efficace lavoro in atto per innovare il sistema formativo, menzionando alcuni esempi concreti tra i molti attualmente in corso nel nostro cantone, che comportano l’uso di risorse digitali dotate di senso e capaci di produrre valore aggiunto: “L’interattività, la possibilità di fare esperienze dirette in una sfera virtuale e il valore aggiunto potenziale per la comunicazione, sono esempi interessanti di ciò che la tecnologia può apportare alla formazione”. Il consigliere di Stato ha sottolineato come il consolidamento delle competenze tecnologiche debba però andare di pari passo con una solida preparazione culturale, necessaria per una corretta lettura critica della realtà, anche digitale, da parte degli allievi e degli studenti. A proposito di questo, Bertoli ha ribadito il fondamentale ruolo degli insegnanti: “Chiamati a essere al tempo stesso ‘fari’ in grado di indicare la rotta, e ‘timonieri’ capaci di condurre e accompagnare i propri allievi nel loro viaggio attraverso i grandi mutamenti della scuola e della società, sui quali la digitalizzazione ha un ruolo rilevante”. Con Bertoli alla testa del Decs, nel 2012 è stato avviato un gruppo di lavoro sulla eEducation che ha portato, tra le altre cose, alla conversione del Centro didattico cantonale in Centro per le risorse didattiche e digitali (Cerdd), diventato un vero e proprio centro di competenze per l’uso consapevole delle tecnologie in ambito formativo in Ticino.