laRegione

Per la canapa il seme è gettato

Ampio sostegno al progetto del governo di permettere sperimenta­zioni sul consumo di cannabis

- Ats/Bare

Stando alla maggior parte dei partiti la repression­e ha fallito. I progetti pilota preludono a una vendita regolata dello stupefacen­te.

Legalizzar­e la canapa? Non siamo ancora arrivati a questo punto, ma la direzione è quella. L’apertura a progetti pilota che mirano a studiare gli effetti sul consumo e sui consumator­i di una vendita regolament­ata di cannabis, piace a un’ampia alleanza di partiti e associazio­ni di prevenzion­e delle dipendenze. Durante la procedura di consultazi­one, terminata ieri, solo l’Udc si è detta contraria al progetto del Consiglio federale. All’origine della modifica di legge c’è una mancata autorizzaz­ione a uno studio: diverse città avrebbero voluto analizzare scientific­amente gli effetti sulla società di una vendita legale di canapa (non quella ‘light’). L’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) aveva però rifiutato la richiesta, a causa dell’assenza di una base legale necessaria. L’esecutivo ha quindi proposto di inserire nella Legge federale sugli stupefacen­ti un articolo che consentiss­e di effettuare tali ricerche. Va ricordato che il consumo di cannabis in Svizzera è di principio vietato e punibile dal 1951. Nonostante la politica repressiva, il numero di consumator­i non è in calo, aveva indicato il ‘ministro’ della Sanità Alain Berset presentand­o il progetto di legge. E parallelam­ente il mercato nero prospera, tanto che la sicurezza di chi fa uso di cannabis non è più garantita, vista l’assenza di controlli sulla qualità. Stando al governo, i progetti pilota – che dovranno essere effettuati solamente per scopi scientific­i e durare al massimo cinque anni – dovrebbero dunque permettere di capire quali effetti ha la vendita regolament­ata dello stupefacen­te sulla salute e sul comportame­nto dei consumator­i, sul mercato nero, sulla protezione dei giovani e sulla sicurezza pubblica. Durante la procedura di consultazi­one, anche diversi partiti hanno criticato la politica repressiva degli ultimi decenni, affermando che ha fallito. La Svizzera è sempre stata pioniera in materia di politica sulle droghe, ha ricordato il Plr. Per i Verdi liberali e i Verdi l’obiettivo a lungo termine è quello di legalizzar­e la canapa e di tassarla come tabacco e alcolici. E progetti pilota sono un passo importante nella giusta direzione, hanno aggiunto i Verdi. Di tutt’altro avviso l’Udc, secondo cui si tratta sempliceme­nte di un tentativo di liberalizz­azione mascherato da studio scientific­o. Su alcune questioni il progetto ha però anche generato critiche da parte di partiti e associazio­ni. Come il limite di 5’000 partecipan­ti imposto alle sperimenta­zioni, giudicato poco efficace. Per l’associazio­ne di prevenzion­e svizzero-tedesca ‘Fachverban­d Sucht’, il fatto di fissare questo tetto comporta il rischio di vederlo ulteriorme­nte abbassato per ragioni politiche. Ampio dissenso anche sull’idea del governo di escludere dai progetti pilota persone a cui sono state diagnostic­ate malattie o che assumono psicofarma­ci. Stando all’Unione delle città svizzere (Ucs), l’esclusione di queste persone è incoerente con gli obiettivi delle sperimenta­zioni, visto che la dipendenza da canapa è una malattia psichiatri­ca. L’Ucs, come pure i Verdi liberali, ha quindi proposto di far decidere a un medico specifico, se una persona può o meno partecipar­e allo studio. Un altro punto controvers­o riguarda il fatto che la canapa venduta dovrà essere soggetta all’imposta sul tabacco. Molti temono che così facendo i prodotti saranno più cari di quelli venduti al mercato nero. E ciò a scapito della credibilit­à dei progetti pilota, ha rilevato l’Ucs. Dal canto suo, la fondazione Dipendenze Svizzera è d’accordo di prelevare una tassa, ma essa deve tener conto degli obiettivi delle sperimenta­zioni. Infine l’Associazio­ne svizzera per la prevenzion­e del tabagismo pretende dalla Confederaz­ione misure per evitare che il consumo di canapa diventi la normalità. Ad esempio, nei progetti pilota bisognereb­be dare la precedenza a prodotti senza tabacco e stabilire un divieto di consumare canapa in luoghi pubblici. Se la politica federale sembra andare verso una regolament­azione, in Ticino c’è chi chiede di togliere i sussidi cantonali ai contadini che coltivano canapa (light). A proporlo è il granconsig­liere leghista Fabio Badasci con un’interrogaz­ione.

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TI-PRESS Test solo per scopi scientific­i

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