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Errori nella stima del saldo migratorio

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L’impatto della migrazione sull’evoluzione della popolazion­e in Svizzera è stato sottostima­to negli ultimi anni dagli organi competenti. È la conclusion­e cui è giunto un rapporto sull’Ufficio federale di statistica (Ust) elaborato per conto della Commission­e della gestione del Consiglio degli Stati (CdG-S). Quest’ultima invita il Consiglio federale ad affinare gli strumenti di analisi, benché riconosca la difficoltà di formulare pronostici il più possibile affidabili. L’Ust pubblica a cadenza quinquenna­le scenari sull’evoluzione demografic­a del Paese, informazio­ni importanti per la pianificaz­ione politica in differenti settori. Di fronte alle critiche sui dati forniti dall’Ust, la CdG-S ha voluto vederci più chiaro. Benché i metodi dell’Ust siano perlopiù corretti, quest’ultimo ha sottostima­to tra il 2002 e il 2010 dello 0,9% l’evoluzione della popolazion­e. In base al rapporto, il problema in Svizzera si spiega con una stima troppo bassa – oltre il 40% – del saldo migratorio. Secondo la CdG-S, tale mancanza di precisione può avere conseguenz­e importanti sulla pianificaz­ione politica e scalfire al contempo la credibilit­à dell’Ust. Anche se gli scenari per il periodo 2010-2015 sono migliorati, la CdG-S invita il governo a perfeziona­re i pronostici sui flussi migratori, scambiando se necessario esperienze con altri Paesi. La Commission­e di sorveglian­za ammette tuttavia la difficoltà di formulare ipotesi sull’evoluzione della popolazion­e: la migrazione dipende infatti da molteplici fattori economici e politici che possono modificars­i anche a breve termine.

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