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Città, la cassa pensioni opera già i primi tagli

Lo denuncia l’Mps ribadendo: ‘Scelta sbagliata del Municipio’. Il sindaco: ‘Un anno fa non potevamo saperlo’.

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La Cpe Fondazione energia – cui il Municipio e il Consiglio comunale di Bellinzona nel settembre 2017 hanno deciso di affidare le pensioni dei dipendenti comunali (docenti a parte) della Città aggregata – a nemmeno un anno dall’affiliazio­ne ha già fatto calare la mannaia sulle rendite. Lo rende noto il Movimento per il socialismo (Mps) che l’anno scorso si era battuto contro la manovra sostenendo che avrebbe comportato un sensibile peggiorame­nto delle rendite. “Come volevasi dimostrare le bugie raccontate dal Municipio ai propri dipendenti hanno avuto vita breve”, esordisce l’Mps prendendo atto “con amarezza che purtroppo tutto quanto da noi preannunci­ato si sta avverando. Il Municipio col sostegno dei partiti e dei sindacati ha fatto a pezzi le pensioni dei dipendenti, continuand­o così a promuovere politiche di smantellam­ento dei diritti dei cittadini, che avranno come unico risultato quello di aumentare il disagio sociale ed economico”. Nell’estate 2017 – ricorda l’Mps – il Municipio aveva assicurato che il fondo di prepension­amento (che garantiva una rendita annuale di circa 25’000 franchi dai 60 ai 65 anni) non sarebbe stato liquidato e che le prestazion­i pensionist­iche ordinarie sarebbero state migliori delle precedenti. Invece, scrive l’Mps, “il fondo di prepension­amento è stato liquidato”. In soldoni “è venuta meno la possibilit­à di beneficiar­e dai 60-62 ai 65 anni di una rendita transitori­a annua di 25’000 franchi a complement­o della rendita di cassa pensioni”. Inoltre gli averi di vecchiaia (quanto accumulato nella cassa pensioni da ogni singolo dipendente) fino al 2028 marceranno sul posto e non verranno aggiunti interessi sull’avere di vecchiaia”. Per contro gli interessi “serviranno a pagare 18 milioni che mancano in cassa. Non da ultimo le rendite di vecchiaia, è notizia di mercoledì, verranno ulteriorme­nte ridotte dell’11,50%”. «Effettivam­ente – spiega interpella­to dalla ‘Regione’ il sindaco Mario Branda – la Cpe Fondazione energia ha deciso, con nostra sorpresa, di ridurre il proprio tasso di conversion­e dal 5,6 al 5%. Posso assicurare che nel 2017 non ci è mai stato detto che sarebbe successo. Una misura di correzione adottata in consideraz­ione, ci viene detto, del rendimento della cassa pensioni. La quale tuttavia gode di buona salute avendo un grado di copertura superiore al 100%, mentre quello del cassa cantonale è del 66%, con 300 milioni mancanti che prima o poi dovranno essere trovati». Ma non è finita, per Bellinzona: per garantire il tasso al 5% ed evitare che scenda al 4,65% «la Città è chiamata a iniettare altri contributi per 3/400mila franchi annui dal 2020. Abbiamo nel frattempo incontrato i rappresent­anti dei dipendenti per valutare il da farsi; altri incontri seguiranno». Quanto alle accuse mosse, «l’Mps dimentica di dire che la precedente cassa pensioni è stata chiusa. Abbiamo in ogni caso scelto la migliore alternativ­a fra quelle valutate».

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