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Sempatap, Vera Trachsel al Masi

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Vincitrice del Premio culturale Manor Ticino 2018, l’artista ticinese Vera Trachsel esporrà alcuni suoi lavori realizzati espressame­nte per l’occasione al Museo d’arte della Svizzera italiana, al Lac. L’esposizion­e intitolata Sempatap, curata da Elio Schenini, sarà inaugurata oggi alle 18 e rimarrà aperta fino al 17 febbraio. L’artista, nata a Berna nel 1988 e attiva tra Lugano e Bienne, presenta una serie di nuovi lavori che nascono dal confronto primario con la fisicità dei materiali che utilizza: carta, vetro, gesso, cartone, gommapiuma, schiuma poliuretan­ica, colori acrilici, legno sono scelti dall’artista per la loro duttilità e facilità di manipolazi­one. Semplici e poveri, questi materiali sono quasi sempre trovati e recuperati dagli scarti della produzione industrial­e o edilizia, come nel caso del sempatap, un prodotto isolante a base di lattice, che Vera Trachsel assume a titolo di questa mostra. “L’opera – spiega il curatore Elio Schenini – mette in scena il processo da cui ha avuto origine, anzi si potrebbe dire che essa non rappresent­a niente altro che il processo che l’ha prodotta. Un processo che si compone di azioni semplici, quasi banali, un po’ come nella celebre lista di verbi transitivi con cui Richard Serra nel 1967-1968 aveva riassunto la propria attività di scultore. Piegare, accartocci­are, tagliare, accostare, sovrapporr­e, fissare, incastrare, appoggiare, attorcigli­are, sono questi alcuni dei verbi che Serra aveva incluso nel suo elenco e che oggi possono essere utilizzati per definire la sintassi operativa della Trachsel”.

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‘Senza titolo’, 2015

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