SE NE PARLAVA COSÌ PER CASO CON UN AMICO…
Amico mio siamo in autunno e, anche stavolta, ce l’abbiamo fatta. Te lo dico, non per niente, ma anche perché il signor Nietzsche ci ha insegnato che l’autunno “è uno stato d’animo più che una stagione!”. Quindi… con quel che segue.
Effettivamente, a pensarci bene, l’ingresso nell’autunno è come varcare una soglia visibile a tutti… purtroppo alcuni la vedono ma non la raggiungono.
Ho capito, è come in politica. I candidati, tutti (si fa per dire), vedono il Palazzo Federale o già intravedono le Orsoline, ma non tutti lo o le raggiungono.
E se traducessimo le Orsoline in Sirene che con i loro canti…? Brillante idea. Ma dove trovare l’Ulisse che si fa legare a qualche albero nostrano?!
A proposito di albero, ascolta: il nostro pensiero deve avere una natura multiforme. Dalle foglie che nascono – verdi – per ingiallire e quindi cadere… a quei politici che “fioriscono”, “navigano”… e poi scadono o… cadono. Un po’ come il ciclo della vita, viene usata fino a quando, bene o male, non la si è consumata.
Amico mio, riassumendo, è proprio vero: COME e QUANTO si sente “l’aria che tira” sempre più verso le elezioni, con tutto quanto esse comportano!
Detto “molto poco” onestamente non ci avevo pensato.
Amico mio, non dimenticare che l’autunno ci insegna che – forseforse – è meglio privilegiare una dimensione più locale, più intima e, se permetti più nostra.
Vale, almeno per noi due.
A proposito, ascolta ciò che ci insegna Duccio Demetrio: “Alla fine l’autunno potrebbe accaderci di incontrarlo in noi stessi!”.