‘Mi spiace per l’astinenza’
In difficoltà sottoporta (ma non è l’unico), Mauro Jörg lancia la sfida al ‘suo’ Davos. ‘È fondamentale, per noi e per loro’.
Lugano – C’è un problema, su tutti, ed è quello del gol. Per un Lugano che, tolto il reboante 6-0 al Rapperswil, nelle ultime cinque partite di campionato ha segnato la miseria di tre reti. E scorrendo le statistiche ci si accorge che gente come Luca Fazzini (1 rete in 11 partite), Luca Cunti (1 rete in 8 partite) e Dario Bürgler (1 rete in 11 partite) non segnano da un mese, mentre invece Mauro Jörg è ancora fermo a zero (pur se nel frattempo ha pur sempre totalizzato 6 assist). A titolo di paragone, uno come Giovanni Morini – che stasera festeggia il suo rientro in partita – ha già segnato 4 volte, lui che non ha proprio le caratteristiche dello ‘sniper’.
‘Nello spogliatoio ci siamo guardati in faccia ed eravamo tutti d’accordo: bisogna essere più diretti sulla porta’
«Mi spiace molto per quest’astinenza, proprio adesso che la squadra avrebbe bisogno anche delle mie di reti – esordisce il ventottenne Mauro Jörg, che oggi e domani ritrova la sua ex squadra (il Davos) per due partite di quelle che valgono doppio –. Mi riesce difficile commentare questo inizio di stagione: e se ammetto che all’inizio non è stato facile, perché per me era tutto nuovo, tutto diverso, la verità è che ora mi sento bene, e penso di essermi integrato nel sistema di gioco. Chiaramente, però, mancano le reti. Devo assolutamente dare ancora di più, cercare la porta con maggior ‘cattiveria’: non è una bella sensazione quella attuale, ma insieme ai compagni troveremo la via d’uscita da questo periodo negativo». Il men che si possa dire è che la situazione è davvero precaria. «In verità, a tratti giochiamo anche bene, il punto è soprattutto che ora come ora ci manca... la materia prima, cioè le reti – continua –. Dobbiamo cambiare reCornèr gistro, e trovare la soluzione per segnare con continuità, perché la situazione è frustrante». Dev’essere stata durissima, martedì sera, dopo la quarta sconfitta nelle ultime cinque uscite in campionato... «Dopo il primo tempo, nello spogliatoio ci siamo guardati in faccia ed eravamo tutti concordi su una cosa: dovevamo giocare in maniera diversa, con più velocità, tirando maggiormente. In altre parole, dobbiamo essere più diretti sulla porta. Ed è vero che l’altra sera, dopo lo scampato pericolo a 3 contro 5, è come se fosse scattata una molla. Improvvisamente eravamo più decisi, più consapevoli dei nostri mezzi. Purtroppo, però, non è servito. E alla fine la delusione era davvero grande, non solo per aver perso, ma pure perché siamo stati nuovamente battuti con il minimo degli scarti».
Il vantaggio è che stavolta sarete impegnati contro un’altra formazione che non sta attraversando un buon momento. Un weekend da sei punti? «Di sicuro sono due partite fondamentali. Lo sono tanto per noi, tanto per loro. Insomma, non ci sono alternative. Ma prima di pensare a domani, concentriamoci sull’oggi: servono subito tre punti, al resto penseremo dopo». Non sei sorpreso di vedere il Davos tanto in difficoltà, tu che quella realtà la conosci bene? «Per molti è indubbiamente una sorpresa, ma non è l’unica, se pensiamo anche alla nostra attuale posizione... – conclude il ventottenne di Coira –. Di sicuro, a Davos durante l’estate hanno dovuto fare i conti con molte partenze. E, forse, stavolta Arno non è riuscito ad ‘assemblare’ la squadra come avrebbe immaginato».