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‘Mi spiace per l’astinenza’

In difficoltà sottoporta (ma non è l’unico), Mauro Jörg lancia la sfida al ‘suo’ Davos. ‘È fondamenta­le, per noi e per loro’.

- Di Daniele Neri

Lugano – C’è un problema, su tutti, ed è quello del gol. Per un Lugano che, tolto il reboante 6-0 al Rapperswil, nelle ultime cinque partite di campionato ha segnato la miseria di tre reti. E scorrendo le statistich­e ci si accorge che gente come Luca Fazzini (1 rete in 11 partite), Luca Cunti (1 rete in 8 partite) e Dario Bürgler (1 rete in 11 partite) non segnano da un mese, mentre invece Mauro Jörg è ancora fermo a zero (pur se nel frattempo ha pur sempre totalizzat­o 6 assist). A titolo di paragone, uno come Giovanni Morini – che stasera festeggia il suo rientro in partita – ha già segnato 4 volte, lui che non ha proprio le caratteris­tiche dello ‘sniper’.

‘Nello spogliatoi­o ci siamo guardati in faccia ed eravamo tutti d’accordo: bisogna essere più diretti sulla porta’

«Mi spiace molto per quest’astinenza, proprio adesso che la squadra avrebbe bisogno anche delle mie di reti – esordisce il ventottenn­e Mauro Jörg, che oggi e domani ritrova la sua ex squadra (il Davos) per due partite di quelle che valgono doppio –. Mi riesce difficile commentare questo inizio di stagione: e se ammetto che all’inizio non è stato facile, perché per me era tutto nuovo, tutto diverso, la verità è che ora mi sento bene, e penso di essermi integrato nel sistema di gioco. Chiarament­e, però, mancano le reti. Devo assolutame­nte dare ancora di più, cercare la porta con maggior ‘cattiveria’: non è una bella sensazione quella attuale, ma insieme ai compagni troveremo la via d’uscita da questo periodo negativo». Il men che si possa dire è che la situazione è davvero precaria. «In verità, a tratti giochiamo anche bene, il punto è soprattutt­o che ora come ora ci manca... la materia prima, cioè le reti – continua –. Dobbiamo cambiare reCornèr gistro, e trovare la soluzione per segnare con continuità, perché la situazione è frustrante». Dev’essere stata durissima, martedì sera, dopo la quarta sconfitta nelle ultime cinque uscite in campionato... «Dopo il primo tempo, nello spogliatoi­o ci siamo guardati in faccia ed eravamo tutti concordi su una cosa: dovevamo giocare in maniera diversa, con più velocità, tirando maggiormen­te. In altre parole, dobbiamo essere più diretti sulla porta. Ed è vero che l’altra sera, dopo lo scampato pericolo a 3 contro 5, è come se fosse scattata una molla. Improvvisa­mente eravamo più decisi, più consapevol­i dei nostri mezzi. Purtroppo, però, non è servito. E alla fine la delusione era davvero grande, non solo per aver perso, ma pure perché siamo stati nuovamente battuti con il minimo degli scarti».

Il vantaggio è che stavolta sarete impegnati contro un’altra formazione che non sta attraversa­ndo un buon momento. Un weekend da sei punti? «Di sicuro sono due partite fondamenta­li. Lo sono tanto per noi, tanto per loro. Insomma, non ci sono alternativ­e. Ma prima di pensare a domani, concentria­moci sull’oggi: servono subito tre punti, al resto penseremo dopo». Non sei sorpreso di vedere il Davos tanto in difficoltà, tu che quella realtà la conosci bene? «Per molti è indubbiame­nte una sorpresa, ma non è l’unica, se pensiamo anche alla nostra attuale posizione... – conclude il ventottenn­e di Coira –. Di sicuro, a Davos durante l’estate hanno dovuto fare i conti con molte partenze. E, forse, stavolta Arno non è riuscito ad ‘assemblare’ la squadra come avrebbe immaginato».

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TI-PRESS/GIANINAZZI Il ventottenn­e di Coira con il Lugano non ha ancora segnato, pur se nel frattempo ha già totalizzat­o sei assist

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