laRegione

I solarium tra rischi e divieti

Dal 1996 al 2017 in Ticino diagnostic­ati 6’366 tumori alla cute e 1’962 melanomi maligni

- Di Jacopo Scarinci

In Francia l’Agenzia per la sicurezza sanitaria ha chiesto il divieto. Alba Masullo, Lega ticinese contro il cancro: ‘Per gli adulti non arrivo a chiederne il bando, ma per i più giovani sì’.

In Ticino, dal 1996 al 2017, sono stati diagnostic­ati 6’366 tumori alla cute e 1’962 melanomi maligni. Si tratta quindi di quasi 400 casi l’anno nei quali viene riscontrat­a una grave malattia della pelle. Quanto conta, in questo particolar­e ambito, l’esposizion­e ai raggi ultraviole­tti (Uv)? E quanto l’esposizion­e artificial­e dei lettini abbronzant­i? In Francia è appena stato risposto che conta molto: l’Agenzia per la sicurezza sanitaria francese, infatti, ha caldamente raccomanda­to al governo di bandire le lampade solari perché ‘‘causa accertata” del rischio di sviluppare un tumore. «È dal 2005 che l’Organizzaz­ione mondiale della sanità rende attenti sul fatto che l’esposizion­e ai raggi Uv dei lettini solari aumenta la possibilit­à di sviluppare tumori alla cute o melanomi», rileva interpella­ta dalla ‘Regione’ Alba Masullo, direttrice della Lega ticinese contro il cancro. E sulla possibilit­à di vietare l’uso dei lettini solari anche in Ticino? «Noi avremmo voluto già anni fa che, almeno ai minorenni, fosse vietato. Auspico vivamente che per i più giovani ci sia un meccanismo di protezione, quindi un divieto». E bandirlo agli adulti? «No, per gli adulti non mi sento di arrivare a tanto». Per Masullo, e qui torniamo ai più giovani, la protezione dovrebbe inserirsi nel solco tracciato «dalla prevenzion­e contro l’uso di alcol o sigarette da parte dei minori. Fare in modo che abbiano un accesso molto ostacolato». Sul come fare, Masullo non si esprime, salvo specificar­e che «un sistema di controlli, con relative multe, potrebbe essere interessan­te». Ma in soldoni, e al netto di future regolament­azioni che comunque dovranno essere di ordine federale, a fronte del rischio, porta davvero dei benefici esporsi a raggi Uv artificial­i? Per Masullo bisogna sfatare «due falsi miti».

I ‘falsi miti da sfatare’

Il primo è che «non serve un solarium per preparare la pelle prima di andare al mare. La maniera migliore di prepararsi è restare all’aria aperta, con piccole dosi quotidiane sotto il sole. Mai esporsi diverse ore sin dal primo giorno di mare (o montagna); iniziare con dei brevi periodi, stare all’ombra e proteggers­i». Così, tra l’altro, «l’abbronzatu­ra durerà di più perché non legata allo shock di un’esposizion­e breve e violenta. Ma con la fotoprotez­ione naturale della pelle dovuta alla sintesi della melanina uscita gradualmen­te». L’altro falso mito? «Leggo qua e là che l’esporsi

ai raggi Uv dei solarium fa bene alla salute poiché favoriscon­o la sintesi della vitamina D. In realtà non è necessario esporsi a forti dosi di radiazioni Uv – come quelle dei solarium – per stimolare la produzione di vitamina D attraverso la pelle. Per stimolare la naturale produzione di vitamina D basta stare all’aria aperta, anche all’ombra, con poche parti scoperte. Inoltre, se si è carenti di vitamina D, la si può sostituire con alimentazi­one a base di pesce di mare e/o integrator­i a gocce». I raggi Uv presenti nei lettini abbronzant­i, conclude Masullo, «non contribuis­cono assolutame­nte alla produzione di vitamina D, possono invece causare danni irreparabi­li al Dna delle cellule».

 ?? WIKIMEDIA ?? Bagno di Uv
WIKIMEDIA Bagno di Uv

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland