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Lo schianto, il lutto: cinque le vite spezzate a Leicester

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Una fonte vicina alla famiglia ha confermato alla Bbc la presenza di Vichai Srivaddhan­aprabha, 60 anni, patron del Leicester City, a bordo dell’elicottero schiantato­si sabato sera fuori dallo stadio della città inglese, un’ora dopo il termine della partita della Foxes contro il West Ham. L’informazio­ne era stata data già per certa fin dalla notte. La Bbc ha peraltro ribadito che sul velivolo viaggiavan­o in tutto cinque persone: oltre al patron, un suo familiare (alcune fonti dicono la figlia, mentre altre non lo confermano), un secondo passeggero, il pilota e il navigatore. Le immagini dell’incidente sembrano escludere che ci possano essere dei superstiti. Il dramma si è consumato in pochi secondi, dopo la fine del match di campionato fra il Leicester e il West Ham. L’elicottero di Srivaddhan­aprabha, un Augusta Westland AW-169, era decollato dal campo da gioco, ma appena fuori dallo stadio si è avvitato su se stesso in aria per l’apparente blocco di un rotore prima di precipitar­e, prendere fuoco, ed esplodere: un guasto tecnico, si direbbe, anche se l’indagine sulle cause è coperta dal massimo riserbo. Una domenica tragica, per Leicester: una giornata di sgomento e dolore. A condivider­li, con l’intera squadra rispecchia­ta nelle lacrime dal portiere figlio d’arte Kasper Schmeichel, non sono mancati grandi nomi del football inglese e internazio­nale, allenatori (da Sven Goran Eriksson, a Mourinho, a Sarri), né leggende partorite in casa come Peter Shilton o come Gary Lineker: abbonato ai colori del team della sua città da 50 anni, da quando ne aveva sette. Gli allenament­i sono sospesi, la prossima partita è rinviata. E i sentimenti sono collettivi, dimostrati dalle migliaia di fan radunatisi con fiori, sciarpe e messaggi di preghiera attorno allo stadio e al campo d’allenament­o. Collettivi come la gioia per quel titolo firmato Claudio Ranieri, poco più di due anni fa.

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