Tutti in… pista per l’atletica
Chiasso ha chiesto ai Comuni una mano per risanare l’anello in sintetico allo stadio di calcio Per i lavori si stima un investimento da un milione di franchi. Il rischio è quello di perdere l’omologazione della Federazione svizzera.
Le strutture sportive, tanto più se a valenza sovraregionale, si sa, costano. E quando le casse pubbliche piangono, è il momento di darsi una mano. A Chiasso ci sperano. Soprattutto ora che (ri)mettere mano alla pista d’atletica dello stadio comunale è diventata una necessità improrogabile. Quello chiassese, infatti, è il solo impianto omologato del Mendrisiotto. E perdere l’imprimatur della Federazione svizzera di atletica leggera – e senza un risanamento puntale il rischio c’è ed è concreto – significherebbe dover rinunciare a ospitare dei meeting e a un posto nel panorama cantonale. La Città confida, quindi, che i Comuni vicini e della regione siano pronti a sostenerla nelle opere di ristrutturazione previste. L’intervento, si stima, comporterà un investimento di circa 1 milione di franchi, che potrà però beneficiare dei contributi Swisslos e Sporttoto. I dettagli saranno contenuti nel dossier affidato a degli specialisti. Documentazione che gli enti locali attendono per poter valutare la richiesta ufficiale affidata, di recente, a una missiva. Da capofila (con Mendrisio e Coldrerio) della mappatura degli impianti sportivi del Distretto (cfr. ‘laRegione’ dell’11 ottobre), Chiasso spinge nella direzione di un approccio regionale. Tant’è che sul tavolo oggi c’è l’ipotesi – ancora da approfondire – di creare un ente o un consorzio a cui affidare la gestione delle strutture. Il primo a credere nel bisogno di un cambio di mentalità è il capo dicastero Sport e tempo libero Davide Lurati. «Parallelamente allo studio sostenuto dall’Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio, Chiasso ha voluto dare dei segnali in tal senso – ci conferma Lurati –. Uno di questi è proprio la lettera di sensibilizzazione indirizzata ai Comuni sui lavori di rifacimento dell’anello di atletica. Del resto, se da un lato miriamo a un ente distrettuale di riferimento, dall’altro, a breve, sussistono delle necessità impellenti, per la città ma pure per il Basso Mendrisiotto». In effetti, a un certo punto i rattoppi non basteranno più. E la Federazione d’atletica l’ha fatto capire a chiare lettere.
Rincaro piscine, prime adesioni
Nel solco dei preventivi 2019 del Comune, in realtà Chiasso ha dato un secondo segnale. «Sempre nell’ottica di una visione regionale – ribadisce Lurati –, abbiamo proposto ai Comuni convenzionati l’aumento delle quote pro capite per l’accesso agli impianti di balneazione. O meglio, da un lato abbiamo inviato la disdetta, dall’altro avanzato l’intenzione di rivedere le partecipazioni alle spese». Ci sono già state delle reazioni in tal senso? «Abbiamo ricevuto qualche risposta e il tenore è positivo». Il che, c’è da crederlo, ha fatto tirare un primo sospiro di sollievo all’autorità chiassese. I 2 franchi di rincaro prospettati dalla cittadina, insomma, sono stati accettati, al momento, senza sollevare particolari resistenze. In sostanza, il Municipio di Chiasso prevede di portare da 3 a 5 franchi il pro capite comunale per l’utilizzo delle piscine in versione estiva, e da 5 a 7 franchi il contributo per l’impianto in veste invernale (detto altrimenti, il ‘pallone’). Questa revisione è parte delle misure adottate per contenere le spese del Comune e far quadrare i bilanci. Sul versante ‘sportivo’ ne fa parte anche l’intendimento di chiudere la piscina coperta scolastica alle palestre di via Soave a partire dal primo luglio del 2019. Soluzione, questa, che potrebbe essere meno gradita, almeno al Consiglio comunale.