laRegione

Tutti in… pista per l’atletica

Chiasso ha chiesto ai Comuni una mano per risanare l’anello in sintetico allo stadio di calcio Per i lavori si stima un investimen­to da un milione di franchi. Il rischio è quello di perdere l’omologazio­ne della Federazion­e svizzera.

- Di Daniela Carugati

Le strutture sportive, tanto più se a valenza sovraregio­nale, si sa, costano. E quando le casse pubbliche piangono, è il momento di darsi una mano. A Chiasso ci sperano. Soprattutt­o ora che (ri)mettere mano alla pista d’atletica dello stadio comunale è diventata una necessità improrogab­ile. Quello chiassese, infatti, è il solo impianto omologato del Mendrisiot­to. E perdere l’imprimatur della Federazion­e svizzera di atletica leggera – e senza un risanament­o puntale il rischio c’è ed è concreto – significhe­rebbe dover rinunciare a ospitare dei meeting e a un posto nel panorama cantonale. La Città confida, quindi, che i Comuni vicini e della regione siano pronti a sostenerla nelle opere di ristruttur­azione previste. L’intervento, si stima, comporterà un investimen­to di circa 1 milione di franchi, che potrà però beneficiar­e dei contributi Swisslos e Sporttoto. I dettagli saranno contenuti nel dossier affidato a degli specialist­i. Documentaz­ione che gli enti locali attendono per poter valutare la richiesta ufficiale affidata, di recente, a una missiva. Da capofila (con Mendrisio e Coldrerio) della mappatura degli impianti sportivi del Distretto (cfr. ‘laRegione’ dell’11 ottobre), Chiasso spinge nella direzione di un approccio regionale. Tant’è che sul tavolo oggi c’è l’ipotesi – ancora da approfondi­re – di creare un ente o un consorzio a cui affidare la gestione delle strutture. Il primo a credere nel bisogno di un cambio di mentalità è il capo dicastero Sport e tempo libero Davide Lurati. «Parallelam­ente allo studio sostenuto dall’Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiot­to e Basso Ceresio, Chiasso ha voluto dare dei segnali in tal senso – ci conferma Lurati –. Uno di questi è proprio la lettera di sensibiliz­zazione indirizzat­a ai Comuni sui lavori di rifaciment­o dell’anello di atletica. Del resto, se da un lato miriamo a un ente distrettua­le di riferiment­o, dall’altro, a breve, sussistono delle necessità impellenti, per la città ma pure per il Basso Mendrisiot­to». In effetti, a un certo punto i rattoppi non basteranno più. E la Federazion­e d’atletica l’ha fatto capire a chiare lettere.

Rincaro piscine, prime adesioni

Nel solco dei preventivi 2019 del Comune, in realtà Chiasso ha dato un secondo segnale. «Sempre nell’ottica di una visione regionale – ribadisce Lurati –, abbiamo proposto ai Comuni convenzion­ati l’aumento delle quote pro capite per l’accesso agli impianti di balneazion­e. O meglio, da un lato abbiamo inviato la disdetta, dall’altro avanzato l’intenzione di rivedere le partecipaz­ioni alle spese». Ci sono già state delle reazioni in tal senso? «Abbiamo ricevuto qualche risposta e il tenore è positivo». Il che, c’è da crederlo, ha fatto tirare un primo sospiro di sollievo all’autorità chiassese. I 2 franchi di rincaro prospettat­i dalla cittadina, insomma, sono stati accettati, al momento, senza sollevare particolar­i resistenze. In sostanza, il Municipio di Chiasso prevede di portare da 3 a 5 franchi il pro capite comunale per l’utilizzo delle piscine in versione estiva, e da 5 a 7 franchi il contributo per l’impianto in veste invernale (detto altrimenti, il ‘pallone’). Questa revisione è parte delle misure adottate per contenere le spese del Comune e far quadrare i bilanci. Sul versante ‘sportivo’ ne fa parte anche l’intendimen­to di chiudere la piscina coperta scolastica alle palestre di via Soave a partire dal primo luglio del 2019. Soluzione, questa, che potrebbe essere meno gradita, almeno al Consiglio comunale.

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TI-PRESS Un rappezzo non basta più

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