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È sensato costruire sopra una discarica?

- Di Andrea Guglielmet­ti, gruppo referendis­ti Vacallo

Prendendo spunto dalla mostra inaugurata il 10 ottobre sul progetto di Parco San Rocco, vorrei riflettere sulle contraddiz­ioni emerse. Serata interessan­te e molto ben organizzat­a alla quale sono intervenut­e personalit­à pubbliche e private per portare una testimonia­nza sul tema della cura dell’anziano; non si è parlato del dibattito in corso a Vacallo, ma a incornicia­re il tutto una mostra, costata ai comuni promotori 18mila franchi. Inviterei i concittadi­ni a visitarla con spirito critico e a riflette su ciò che (non) vedranno. Dagli apprendist­i delle case di cura, alla Fondazione San Rocco, ai ricercator­i della Supsi, al Consiglier­e di Stato, al deputato al Consiglio nazionale, supportati da diversi videomessa­ggi pervenuti da esperti psicologi o dal mondo della cultura e dal Consiglier­e federale Ignazio Cassis, tutti concordi che l’anziano deve ritrovare una posizione più centrale nella vita della comunità. Le case anziani di nuova concezione devono offrire la possibilit­à ai cittadini (...)

(...) di entrare nella struttura per interagire maggiormen­te con le generazion­i che hanno ancora tanto da dare. Ascoltando gli interventi degli ospiti, cercavo di contestual­izzare. La Cpa di Morbio, ristruttur­ata, al centro del paese, con posteggi a portata di mano, di fronte al Municipio. Il progetto di Coldrerio, al centro del villaggio, vicino a scuole e Municipio. A Vacallo invece una costruzion­e a margine del paese, lontano dai servizi, pochi posteggi, difficile accesso... Le teorie sulla centralità delle strutture intergener­azionali a Vacallo si arenano in periferia. Dopo Pizzamigli­o, Roggiana, San Simone e Vacallo Alta, per essere coerente con la filosofia e attrarre la popolazion­e, Vacallo dovrà creare un quinto quartiere: Mercole. Andiamo al dibattito del 15 ottobre tra Municipio e referendis­ti dove la popolazion­e ha espresso le aspettativ­e più interessan­ti. Tutti ritengono la casa anziani una priorità. Gli sportivi rivendican­o più infrastrut­ture. I docenti prevedono un aumento del fabbisogno di aule. Molti hanno già dimenticat­o la piscina. Nessuno vorrebbe i disagi dell’aumento del traffico sotto casa. Come far combaciare le richieste dei vacallesi con la filosofia di una casa anziani aperta alla comunità? Dalle 400 firme raccolte emerge che la scelta di costruire tutto in un unico posto non abbia portato un risultato soddisface­nte.

È evidente che solo un vero concorso di idee avrebbe potuto portare a risultati in grado di suggerire una pianificaz­ione completa, rispettosa di ambiente e cittadini. Ma a Vacallo no, prima si cambia in Piano regolatore e poi si cercano le idee. Le dichiarazi­oni del Municipio giunte come un fulmine a ciel sereno, secondo cui la Fondazione San Rocco fosse interessat­a fin dall’inizio unicamente al terreno del campo sportivo, e che trattative con altri comuni per l’utilizzo delle nuove palestre siano già in stadio avanzato, hanno però minato la fiducia di molti nell’esecutivo e faranno sicurament­e discutere politici e cittadinan­za. Perché tanti costosi studi se la scelta era già stata fatta? In tutti questi anni si è pensato a concretizz­are una sola idea, senza minimament­e ascoltare i cittadini disposti anche a vendere alcuni terreni pur di aumentare lo spazio disponibil­e per la Cpa.

Ricordo le parole dell’Onorevole Consiglier­e di Stato Paolo Beltramine­lli che sottolinea­va come il rispetto delle procedure della Legge sugli appalti debba essere rigorosame­nte seguito per evitare di incappare in interminab­ili ricorsi. Forse un monito? Alla fine del dibattito il Sindaco ha attribuito ai referendis­ti la responsabi­lità di un eventuale fallimento del progetto, dimentican­do che a votare sarà tutta la popolazion­e e a essere giudicato sarà l’operato del Municipio. Indipenden­temente da filosofie e aspettativ­e, vogliamo veramente costruire una casa anziani sopra una discarica?

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