È sensato costruire sopra una discarica?
Prendendo spunto dalla mostra inaugurata il 10 ottobre sul progetto di Parco San Rocco, vorrei riflettere sulle contraddizioni emerse. Serata interessante e molto ben organizzata alla quale sono intervenute personalità pubbliche e private per portare una testimonianza sul tema della cura dell’anziano; non si è parlato del dibattito in corso a Vacallo, ma a incorniciare il tutto una mostra, costata ai comuni promotori 18mila franchi. Inviterei i concittadini a visitarla con spirito critico e a riflette su ciò che (non) vedranno. Dagli apprendisti delle case di cura, alla Fondazione San Rocco, ai ricercatori della Supsi, al Consigliere di Stato, al deputato al Consiglio nazionale, supportati da diversi videomessaggi pervenuti da esperti psicologi o dal mondo della cultura e dal Consigliere federale Ignazio Cassis, tutti concordi che l’anziano deve ritrovare una posizione più centrale nella vita della comunità. Le case anziani di nuova concezione devono offrire la possibilità ai cittadini (...)
(...) di entrare nella struttura per interagire maggiormente con le generazioni che hanno ancora tanto da dare. Ascoltando gli interventi degli ospiti, cercavo di contestualizzare. La Cpa di Morbio, ristrutturata, al centro del paese, con posteggi a portata di mano, di fronte al Municipio. Il progetto di Coldrerio, al centro del villaggio, vicino a scuole e Municipio. A Vacallo invece una costruzione a margine del paese, lontano dai servizi, pochi posteggi, difficile accesso... Le teorie sulla centralità delle strutture intergenerazionali a Vacallo si arenano in periferia. Dopo Pizzamiglio, Roggiana, San Simone e Vacallo Alta, per essere coerente con la filosofia e attrarre la popolazione, Vacallo dovrà creare un quinto quartiere: Mercole. Andiamo al dibattito del 15 ottobre tra Municipio e referendisti dove la popolazione ha espresso le aspettative più interessanti. Tutti ritengono la casa anziani una priorità. Gli sportivi rivendicano più infrastrutture. I docenti prevedono un aumento del fabbisogno di aule. Molti hanno già dimenticato la piscina. Nessuno vorrebbe i disagi dell’aumento del traffico sotto casa. Come far combaciare le richieste dei vacallesi con la filosofia di una casa anziani aperta alla comunità? Dalle 400 firme raccolte emerge che la scelta di costruire tutto in un unico posto non abbia portato un risultato soddisfacente.
È evidente che solo un vero concorso di idee avrebbe potuto portare a risultati in grado di suggerire una pianificazione completa, rispettosa di ambiente e cittadini. Ma a Vacallo no, prima si cambia in Piano regolatore e poi si cercano le idee. Le dichiarazioni del Municipio giunte come un fulmine a ciel sereno, secondo cui la Fondazione San Rocco fosse interessata fin dall’inizio unicamente al terreno del campo sportivo, e che trattative con altri comuni per l’utilizzo delle nuove palestre siano già in stadio avanzato, hanno però minato la fiducia di molti nell’esecutivo e faranno sicuramente discutere politici e cittadinanza. Perché tanti costosi studi se la scelta era già stata fatta? In tutti questi anni si è pensato a concretizzare una sola idea, senza minimamente ascoltare i cittadini disposti anche a vendere alcuni terreni pur di aumentare lo spazio disponibile per la Cpa.
Ricordo le parole dell’Onorevole Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli che sottolineava come il rispetto delle procedure della Legge sugli appalti debba essere rigorosamente seguito per evitare di incappare in interminabili ricorsi. Forse un monito? Alla fine del dibattito il Sindaco ha attribuito ai referendisti la responsabilità di un eventuale fallimento del progetto, dimenticando che a votare sarà tutta la popolazione e a essere giudicato sarà l’operato del Municipio. Indipendentemente da filosofie e aspettative, vogliamo veramente costruire una casa anziani sopra una discarica?