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Quant’è frustrante perdere così

A Losanna succede tutto nel primo tempo, poi il Lugano attacca e fa girare il disco, ma il (meritato) pareggio non arriverà mai

- Di Marco Maffiolett­i

Losanna – Si dice che chi perde ha sempre torto, ma la sconfitta del Lugano a Losanna è davvero immeritata. Forse, l’unica pecca dei bianconeri è stata quella di non aver saputo installars­i nel terzo offensivo e imbastire un powerplay degno di tale nome al 57’, quando Bertschy si fa buttar fuori per un netto sgambetto. Altrimenti a Klasen e compagni non si può veramente rimprovera­re nulla, se non forse anche un pizzico di sangue freddo in più nello slot avversario.

Giovanni Morini: ‘Negli ultimi 40’ abbiamo offerto la nostra miglior prestazion­e stagionale’

A Malley ‘2.0’ finisce 2-1 per i locali, risultato maturato già nel primo periodo dopo le reti di Mitchell al 13’ (abile a sfruttare un rebound di Merzlikins su tiro di Kenins) e di Genazzi al 19’ (risultato di una splendida ripartenza), e seguiti dal 2-1 del solito Hofmann, appena 39 secondi più tardi. E in sostanza il primo periodo è pure l’unico in cui i locali si fanno leggerment­e preferire, anche grazie a una forte pressione esercitata tra l’8’ e il 16’. Altrimenti, già a partire dal 21’ in pista è sempre e solo Lugano. Con i ticinesi che creano parecchie occasioni, come quella di Loeffel al 37’, che colpisce un palo pieno in superiorit­à numerica. Ma in qualche modo la porta difesa dall’ottimo Boltshause­r (ben 36 parate!) sembra stregata. Viste le premesse, Giovanni Morini non può non essere deluso. «È frustrante perdere così – dice l’attaccante numero 23 –. Penso che nel secondo e terzo periodo abbiamo offerto la nostra miglior prestazion­e della stagione, creando tante occasioni, pattinando molto e giocando fisicament­e. C’è tanto rammarico». Il riassunto del numero 23 non fa una piega. Tant’è che se quella stessa partita la si rigiocasse altre dieci volte, in nove casi su dieci la vincerebbe il Lugano. Peccato, soprattutt­o, per l’ultimo powerplay sprecato in malo modo. «È vero – conferma Morini – ma bisogna anche dare merito allo spirito di sacrificio dei giocatori del Losanna, che negli ultimi minuti della partita si sono buttati su qualsiasi disco con la forza della disperazio­ne difendendo­si bene».

Il centro comasco non può dunque festeggiar­e come avrebbe voluto il suo biennale. «Lugano è casa mia: vi sono cresciuto e sono felice di restare. Spero di poter brindare stasera dopo una vittoria sullo Zurigo alla Cornèr Arena». Per una rivincita appetitosa dell’ultima finale. Una sfida a cui il Lugano può guardare con fiducia e serenità, in virtù delle ultime uscite rassicuran­ti. Oltre al livello di gioco, sensibilme­nte migliorato, arrivano notizie positive anche per ciò che riguarda i singoli elementi. Infatti Bürgler e Haapala sono decisament­e in ripresa, come già visto nelle precedenti sfide, e dietro pure Chorney ha sfoderato una solida prestazion­e. Bene, infine, anche il match di Klasen: malgrado qualche errorino, l’ala svedese è sempre rimasta nel vivo del gioco e ha sfoderato giocate di alta scuola.

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KEYSTONE Per Merzlikins ventiquatt­ro parate su ventisei tiri. Ma chi ha da fare sul serio stavolta è Boltshause­r...

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