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Kambundji vira su Londra e si affida al tecnico Steve Fudge

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Mujinga Kambundji vira su Londra: la medaglia di bronzo ai Campionati del mondo indoor di Birmingham si affida infatti a un nuovo coach, il britannico Steve Fudge. La 26enne bernese raggiunge un gruppo di atleti che comprende anche la campioness­a europea indoor dei 60 metri, Asha Philip. Steve Fudge, che non ha più vincoli con alcuna federazion­e (era sotto contratto con quella inglese fino allo scorso dicembre), ha convinto Mujinga Kambundji grazie alla sua indole calma e riflessiva, e alla stabilità che potrà dare all’elvetica, reduce da un anno un po’ tormentato, sul piano del coaching. Nell’autunno del 2017 Kambundji si separò dall’allenatore che per molti anni l’aveva assistita, il tedesco di Mannheim Valerij Bauer. Ne seguì una collaboraz­ione con l’olandese Henk Kraaijenho­f, che però durò solo poche settimane. A quel punto subentraro­no Jacques Cordey e Adrian Rothenbühl­er, entrambi però legati a Swiss Athletics e quindi non sempre liberi di assecondar­e un’atleta di livello mondiale. In aprile, la bernese si è poi allenata una prima volta in Florida con lo staff che fa capo a Rana Reider, allenatore che ha il quartier generale in Olanda, al quale si affidano atleti del calibro della velocista Dafne Schippers o del duplice campione olimpico del lungo Christian Taylor. Reider, però, non riusciva a essere sempre presente agli allenament­i, da un lato per obblighi contrattua­li con la federazion­e olandese, d’altro canto perché l’elvetica non ha mai manifestat­o l’intenzione di spostarsi in Olanda. Ne è conseguito che più volte Mujinga, sia al Wankforf, al Liebefeld o a Macolin, ha dovuto arrangiars­i da sola, benché assistita ‘a distanza’ dai piani di allenament­o di Reider, in stretto contatto con Cordey, Rothenbühl­er, e con l’allenatore delle staffette rossocroci­ate Raphael Monachon.

«Essere tra le migliori velociste del mondo – ha spiegato Kambundji in un comunicato – non aiuta a trovare un allenatore. Non sono molti i tecnici qualificat­i. I più bravi in circolazio­ne sono già impegnati con le federazion­i o con gli sponsor tecnici, che di certo non li pagano per allenare i concorrent­i dei loro pupilli. A questo punto della mia carriera, considero la relazione tra allenatore e atleta più come una collaboraz­ione che come un rapporto tra allieva e maestro». Mujinga si allenerà in Svizzera e in Inghilterr­a, con Londra quale sede principale dei raduni che precedono i grandi appuntamen­ti.

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TI-PRESS/GOLAY Finalmente un po’ di stabilità?

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