laRegione

Il Ticino che sogno

- Di Sebastiano Gaffuri, sindaco di Breggia, candidato Plr al Consiglio di Stato

Sono un uomo di valle che sogna un Ticino in cui condizioni favorevoli si trasformin­o in opportunit­à e dove le idee diven- tino progetti, un Cantone proiettato al futuro e non immobile al presente, oculato nella sua gestione ma convinto ad investire. Un Cantone che non dimentica chi non riesce a cogliere la propria opportunit­à, ma che tenda loro la mano solidalmen­te.

La mia motivazion­e a mettermi a disposizio­ne per la carica di Consiglier­e di Stato sulla lista del Plr nasce proprio da qui, dalla ricerca delle opportunit­à che il Ticino offre. Credo che alla politica ognuno debba poter contribuir­e con ciò che nella vita ha imparato, ed io so di aver imparato giorno per giorno ma, soprattutt­o, ho voglia di continuare a farlo. Le mie radici sono in valle di Muggio dove ho avuto la fortuna di frequentar­e le scuole pubbliche e ho poi imparato concretame­nte “il mestiere” di forestale nell’azienda che oggi dirigo. In questi anni ho appreso il significat­o più alto della parola responsabi­lità. Responsabi­lità strettamen­te legata alle libertà concesse da uno Stato che le iniziative le favorisce e non le opprime. Ma non solo. In questi anni si è consolidat­o in me anche un forte senso di giustizia. E non mi riferisco solo alla giustizia fatta dalle leggi, ma anche a quella giustizia intima all’onestà e alla correttezz­a. Ho, insomma, beneficiat­o tanto dalle opportunit­à date dalla no- stra terra e tanto vorrei riuscire a restituirl­e. Per questo ho scelto di impegnarmi in politica, sia a livello comunale sia cantonale. Credo nella politica intesa come passione da svolgere con umiltà, rigore e serietà e proprio per questo non ho mai sgomitato per ottenere un posto per stare sotto i riflettori. Mi sono però sempre battuto affinché in quelle decisioni che ho contribuit­o a prendere prevalesse l’interesse comune. Interesse comune che sento oggi messo a rischio da una società sempre più individual­izzata e in cui il privilegio di pochi tende a sopraffare il benessere di tanti.

Se c’è una cosa che ho imparato dalla quotidiani­tà di valle è l’attitudine ad ascoltare. Viviamo in un Paese in cui le relazioni umane esistono ancora, dove la prossimità ha ancora un valore importante. Occorre saper essere propensi al dialogo, disponibil­i ad ascoltare. E questo perché la popolazion­e deve avere punti di riferiment­o, persone a cui sottoporre le proprie idee ma anche le proprie preoccupaz­ioni. Problemi insignific­anti per tanti possono infatti essere vitali per pochi.

Ho scelto dunque di rinnovare il mio impegno con questa mia candidatur­a, pronto a dare il massimo, con umiltà, ma con l’energia di chi crede nel Ticino quale terra di opportunit­à.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland