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5G, forse tutto sarà connesso...

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L’essere umano ha, da sempre, cercato di evolvere intellettu­almente e tecnicamen­te. Negli ultimi 100 anni l’evoluzione tecnologic­a ha fatto passi da gigante e ora con l’avvento del 5G potremo finalmente “interconne­tterci” a velocità inimmagina­bili fin’ora. Il nuovo sistema di connettivi­tà sarà una rivoluzion­e che entrerà nella vita di tutte le persone, direttamen­te connesse oppure no, irrorando il mondo con devices interconne­ssi tra loro. Le case, le auto, i mezzi di comunicazi­one, la telefonia e quant’altro può riversarsi sulla rete sarà disponibil­e senza limiti! Senza limiti? Personalme­nte i limiti li vedo già adesso, ma nessuno si preoccupa (o fa finta di non preoccupar­si) e tutto va avanti senza apparenti intoppi, salvo che può succedere di trovarsi di fronte ad una macchina recalcitra­nte che si rifiuta di accettare la tua carta Maestro e sei costretto ad aprire il borsellino ed estrarre la tua buona vecchia moneta, oppure cercare di avviare la tua automobile, il cui computer di bordo rifiuta di collaborar­e, e quindi vuoi telefonare al tuo garagista ma non c’è campo. In quel momento capisci quanto sia effimera la stima che la tecnica ha della tua persona. In quell’istante si prende gioco della tua fragilità, di fronte ad un imprevisto, in quanto tu hai dato per scontato che la tecnica è infallibil­e. Ma, nonostante i grandi progressi, resterà sempre una continua ricerca di una perfezione inesistent­e. Con ciò non voglio essere contro il progresso che, in molti campi ma non in tutti, ci aiuta a vivere meglio, ma fare una riflession­e su come programmar­e il futuro affinché non diventi una involuzion­e della nostra consapevol­ezza di fruitori di tecnologia. Una riflession­e su come dovremo abituare il nostro cervello a connettere anche quando perderemo la connession­e.

Edoardo Oppliger, Locarno

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