L’Mps: votino anche i 16enni e gli stranieri
Gran Consiglio in seduta: piatto forte la Lia. Ma si discute pure la Legge sui diritti politici.
La Lia torna in Gran Consiglio. A tre anni e mezzo dalla sua approvazione quasi unanime in aula, la Legge sulle imprese artigianali e il relativo albo dopo essere stati bocciati dai tribunali tornano nel plenum nella seduta che si apre oggi. Così – hanno stabilito i giudici – non si possono tutelare gli artigiani ticinesi, perché si preclude il libero accesso al mercato alle ditte concorrenti svizzere. Voluta per arginare l’afflusso dei ‘padroncini’ italiani, la Lia è infine inciampata sulle rampe del San Gottardo... Il Consiglio di Stato, preso atto delle decisioni del Tribunale cantonale amministrativo (Tram), ha tirato i remi in barca e proposto l’abrogazione. Ora tocca al Gran Consiglio: il rapporto di maggioranza, a firma di Amanda Rückert (Lega) e Lara Filippini (Udc), propone di tirare una riga sulla Lia e ripartire con slancio, adottando un’iniziativa parlamentare, affinché si arrivi a un’alternativa giuridicamente ‘blindata’; quello di minoranza, allestito da Maurizio Agustoni (Ppd) e Carlo Lepori (Ps), suggerisce invece di emendare la Lia tramite decreto legge, rendendola così compatibile al diritto superiore. Vi è poi il rapporto parziale favorevole alla mozione che chiede la restituzione delle tasse pagate nel 2018. Un pacchetto che impegnerà il legislativo mentre l’Unione delle associazioni dell’edilizia (Uae) ha già fatto sapere ai deputati di essere pronta a lanciare il referendum (vedi la ‘Regione’ di sabato). Tra oggi e domani (è prevista una seduta notturna) l’Ufficio presidenziale conta di evadere tutto l’ordine del giorno, compresa la revisione della Legge sull’esercizio dei diritti politici. L’Mps presenterà diversi emendamenti, con cui fra l’altro propone di concedere il diritto di voto ed eleggibilità già a 16 anni e per i cittadini stranieri residenti con permesso C. Avanzerà pure la richiesta di abolire l’incompatibilità tra la carica di granconsigliere e dipendente dell’amministrazione cantonale; e suggerirà di rendere più semplice le raccolte firme per iniziative, referendum e revoca del Consiglio di Stato, dilatando i tempi a disposizione e dimezzando il numero di sottoscrizioni necessarie. Visto il numero di emendamenti sul tavolo, qualora la discussione andasse per le lunghe, non è esclusa una seduta anche mercoledì.