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Pagamenti in nero non solo alla Argo 1

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I pagamenti in nero nelle agenzie di sicurezza, quanto meno in quelle piccole e medie, rappresent­erebbero una procedura diffusa. A sostenerlo davanti alla Commission­e parlamenta­re d’inchiesta (Cpi) è stato lo scorso giugno Mario Morini, l’ex dipendente della Argo 1 che si era rivolto al sindacato Unia per le irregolari­tà riscontrat­e in busta paga, sfociate nella denuncia contro l’ex responsabi­le operativo Marco Sansonetti. Ne dà notizia il ‘Caffè’, che cita la dichiarazi­one resa da Morini alla Cpi, incaricata di far luce sullo scandalo dell’agenzia di sicurezza responsabi­le della sorveglian­za in alcuni centri per richiedent­i l’asilo: un mandato pubblico da 3,4 milioni di franchi concesso senza alcuna risoluzion­e governativ­a. Afferma Morini in audizione: “Posso dire che questa forma di pagamento in parte in bonifico e in parte in contanti e senza precisione nell’allestimen­to dei fogli paga è un sistema diffuso, per lo meno nelle aziende di piccola e media dimensione”. Interpella­to dallo stesso domenicale, ora l’ex agente non vuole più aggiungere altro, rimandando al processo, “quando ci sarà”.

Che i versamenti non dichiarati siano diffusi ci viene confermato da Unia. Sul perché non emergano i nomi di altre agenzie, è presto detto: «Noi agiamo su mandato del lavoratore – chiarisce Oswaldo Formato (Unia) –. Come nel caso Argo, se il lavoratore viene da noi a denunciare le ingiustizi­e noi ci muoviamo. Se non abbiamo dei lavoratori che hanno il coraggio di farlo, intervenia­mo comunicand­o i sospetti all’Ispettorat­o del lavoro. L’Ispettorat­o però non è tenuto a comunicarc­i l’esito delle sue verifiche». RED

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