laRegione

‘Vorrei restare agli Esteri’

Il ministro Cassis sul nuovo governo. ‘Sono favorevole all’elezione di due donne’ Il consiglier­e federale ticinese non vorrebbe lasciare il suo dipartimen­to. Sull’intesa Onu sulle migrazioni, prende tempo: ‘Possiamo firmare più avanti’.

- Di Ats/Red

Il ministro degli Esteri Ignazio Cassis si dice “assolutame­nte” favorevole all’elezione di due donne in Consiglio federale, in sostituzio­ne di Doris Leuthard e Johann Schneider-Ammann, che si ritirerann­o a fine anno. Ne sono attualment­e in lizza quattro, tre Ppd e una Plr. In un’intervista su ‘Le Matin Dimanche’, Cassis afferma che “in generale, in tutti gli organi decisional­i, è meglio avere un equilibrio tra uomini e donne”. Spetta comunque al parlamento decidere, aggiunge il ministro, ricordando che il sesso non è il solo criterio che conta. Cambiare dipartimen­to dopo l’elezione dei due nuovi consiglier­i federali sarebbe una “frustrazio­ne”, per il 57enne. “Ho talmente investito nel corso di quest’anno, a livello di emozioni, riflession­i, strategia”, che lasciare adesso “sarebbe un segnale terribile per i miei collaborat­ori”. Sono quattro gli esponenti politici in lizza per succedere a Doris Leuthard: le consiglier­e nazionali Viola Amherd (Vallese) e Elisabeth Schneider-Schneiter (Basilea), il senatore Peter Hegglin (Zugo) e la consiglier­a di Stato urana Heidi Z’graggen. Il gruppo parlamenta­re Ppd deciderà il 16 novembre chi proporre all’Assemblea federale. Per quanto riguarda il Plr e la succession­e a Schneider-Ammann, hanno dato la loro disponibil­ità la presidente del Consiglio degli Stati, la sangallese Karin Keller-Sutter, il presidente dell’esecutivo sciaffusan­o, Christian Amsler, e Hans Wicki, consiglier­e agli Stati di Nidvaldo. Il partito si riunirà il 9 novembre e trasmetter­à le sue raccomanda­zioni al gruppo parlamenta­re.

Patto migrazione, ‘non c’è fretta’

Il ministro degli Esteri Cassis, intervista­to sabato dai giornali del gruppo Tamedia, si è anche espresso sulla firma del Patto dell’Onu sulla migrazione, dicendo che “non è una catastrofe se la Svizzera il mese prossimo non firmerà”. È importante che ci sia un’ampia discussion­e politica interna, “ci saranno decine di interventi dal parlamento, con la richiesta di un nuovo ufficio, dieci posti supplement­ari e una legge; tutto ciò benché è stato detto che non c’è necessità di agire”. Non è quindi grave se la Svizzera aderirà in un secondo tempo al Patto globale sulla migrazione delle Nazioni Unite, che non è vincolante giuridicam­ente. Il testo del ‘Global Compact on Safe, Regular and Orderly Migration’ (Gcm), fissa i principi per la gestione dei profughi e dei migranti: lotta contro la tratta di esseri umani, sicurezza delle frontiere, rispetto dei diritti umani, rimpatrio e reinserime­nto. Sostenuto da tutti i paesi membri, tranne Usa e Ungheria, è stato accolto in luglio all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Dovrebbe essere firmato in una conferenza il 10 e 11 dicembre in Marocco. Venerdì la Commission­e istituzion­i politiche del Nazionale ha raccomanda­to al governo di non approvare il testo senza averlo prima sottoposto al parlamento.

 ?? KEYSTONE ?? Il consiglier­e federale Ignazio Cassis
KEYSTONE Il consiglier­e federale Ignazio Cassis

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland