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La crescita è costante

Contro lo Zurigo, oltre alla buona prestazion­e, arrivano anche i 3 punti. Romanenghi: ‘Con i Lions siamo stati più costanti’.

- Di Moreno Invernizzi

Lugano – Va bene anche così. Sebbene il raccolto (tre punti) sia inferiore rispetto a quanto seminato tra venerdì a Losanna e sabato alla Cornèr Arena contro lo Zurigo, il Lugano esce dal weekend che precede la partita di andata degli ottavi di finale di Champions League con un bilancio più che positivo. Per quanto mostrato, in entrambe le partite, gli uomini di Greg Ireland possono essere soddisfatt­i. «Abbiamo chiuso questa prima fase di campionato bene – conferma Matteo Romanenghi –. Peccato per venerdì: sull’arco dei 60’ a mio modo di vedere avremmo meritato la vittoria. A volte capitano anche partite così. Ciò che importa è che, al di là del risultato, anche in quell’occasione siamo riusciti a disputare una buona partita». Ancora meglio è andata contro i campioni svizzeri dello Zurigo... «Sì. Anche se, a ben guardare, pure questo risultato ci sta un po’ stretto. Paradossal­mente, se confrontia­mo le due partite, a Losanna siamo stati ancora migliori in attacco, sebbene al tirar delle somme non siamo riusciti a mettere che un solo disco alle spalle del portiere avversario». A differenza di venerdì, però, contro i Lions il Lugano si è dimostrato decisament­e più cinico nello sfruttare le sue opportunit­à: sono bastati tre tiri verso la porta difesa da Schlegel per portarsi in doppio vantaggio... «Certamente questo ci ha agevolato il compito. Chi gioca in casa solita-

mente può permetters­i di partire in modo un po’ più aggressivo. È successa la stessa cosa, ma a ruoli invertiti, a Losanna: i vodesi avevano iniziato il confronto spingendo davvero forte. Sebbene non siamo più riusciti a rientrare in partita, siamo stati bravi a rifarci sotto e a restare incollati a loro fino all’ultimo secondo di

gioco. Con lo Zurigo, invece, abbiamo gestito meglio tutti i 60’ di gioco». Sebbene non nasconda la sua disapprova­zione per la direzione arbitrale – netta supremazia nel gioco, con uno Zurigo costretto a difendersi, anche oltre il consentito, ma gravato di una sola penalità – Greg Ireland, che non le manda certo a dire al responsabi­le degli arbitri al termine dell’’incontro, è contento della prestazion­e dei suoi uomini: «Abbiamo fatto ancora un passo avanti. Dalla partita di ritorno dei sedicesimi di finale di Champions League in Finlandia, la squadra è cresciuta in modo costante – tiene a sottolinea­re il tecnico dei bianconeri –. Abbiamo iniziato a giocare a hockey, a farlo come ne siamo capaci, come una squadra. Certo, contro lo Zurigo non siamo riusciti a chiudere il match, ma va detto che di fronte avevamo una squadra molto esperta, capace di sfruttare al meglio ogni minima opportunit­à».

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TI-PRESS/CRINARI Walker cerca il pertugio per infilare Schlegel

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